Ilva, il sindacato Usb propone: «Sciopero il 26 luglio»

Ilva, il sindacato Usb propone: «Sciopero il 26 luglio»
Il 26 luglio lo sciopero e la manifestazione. Questa la proposta per gli operai dell’Ilva che scatta dall’Unione sindacale di base.  ...

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Il 26 luglio lo sciopero e la manifestazione. Questa la proposta per gli operai dell’Ilva che scatta dall’Unione sindacale di base. 

Nelle assemblee di questi giorni Usb sta raccogliendo consensi attorno alla proposta di sciopero dell’intero stabilimento. «Vogliamo ribadire che non sopportiamo ulteriori ritardi né per il risanamento né per le garanzie occupazionali? Cassa Depositi e Prestiti ed il Governo pensino bene a quello che fanno. Non lasciamo che ancora una volta siano i lavoratori e i cittadini a pagare, lottiamo per la nazionalizzazione», afferma il coordinatore provinciale del sindacato Francesco Rizzo. 
 
Continuano anche le assemblee di fabbrica dei sindacati confederali. E su questo arriva il commento critico di un altro sindacato di base, lo Slai Cobas per Ilva. «Si ricordano di informarci di quello che sta avvenendo sulla svendita della fabbrica, sul nuovo gravissimo decreto, e i suoi effetti pesantissimi su salute, sicurezza, garanzia dei salari, ambiente, e stanno facendo le assemblee per reparto o aree. Ma non è quello che serve. Occorre un'assemblea generale - propone lo Slai Cobas - perché noi operai possiamo, non solo stare a sentire, ma decidere tutti insieme cosa bisogna fare. I sindacati confederali non vogliono questa assemblea generale per non avere forti contestazioni da parte nostra, per tenerci sotto controllo e divisi, e lasciarci in attesa, mentre governo, commissari e cordate padronali stanno svendendo il nostro futuro». 

Secondo lo Slai cobas la situazione in fabbrica va sempre peggiorando. «Siamo alle ”pezze", non abbiamo neanche i pezzi di ricambio, e da un momento all'altro l'infortunio o l'incidente può succedere. Quello che vogliono fare governo, commissari per l’Ilva è una gestione flessibile dei prossimi mesi che comporterà ulteriore “solidarietà”, che sarà gestita come sempre secondo i numeri dell'azienda, con “figli e figliastri” tra i lavoratori, tra chi non ne farà per niente e potrà conservare il salario per intero e chi invece se lo vedrà falcidiato. I sindacati, tutti, hanno già dato l’ok a questo piano, come è avvenuto sempre per i contratti di solidarietà», conclude lo Slai Cobas. 


E a proposito della cessione dell’Ilva oggi invece le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati proseguiranno l'esame del disegno di legge di conversione del Decreto Legge del governo sul Gruppo Ilva. Nell’ambito di questo lavoro le Commissioni riunite svolgeranno le audizioni informali di rappresentanti della Regione Puglia e della Asl di Taranto.
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Quotidiano Di Puglia