TARANTO, 22 GEN - I segretari generali Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno scritto ai commissari straordinari dell'Ilva, al presidente della Regione Puglia e, per conoscenza,...
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L'azienda ha indicato un numero massimo di 3519 unità, destinato a scendere dopo il confronto con gli stessi sindacati. "Viste le criticità connesse allo stabilimento Ilva di Taranto, con particolare riferimento - spiegano Fim, Fiom e Uilm - ai risvolti ambientali, al mantenimento dei livelli occupazionali e degli assetti produttivi, considerato il perdurare dell'incertezza sui passaggi futuri, è inaccettabile scaricare sulle maestranze che dal primo giorno pagano, pur senza colpe, un prezzo già alto il peso della crisi".
Per questi motivi "è da respingere - puntualizzano i sindacati metalmeccanici - la posizione aziendale alla non disponibilità ad integrare il salario dei lavoratori Ilva che dovranno accedere agli ammortizzatori sociali. Non da meno si richiedono risposte certe sulla situazione dei lavoratori dell'indotto a cui, oltre i noti problemi legati al salario, si aggiunge un futuro non chiaro sui programmi occupazionali futuri". In assenza di garanzie, i sindacati annunciano "a partire dal 10 febbraio iniziative di sciopero a sostegno di questa richiesta, con modalità da definire, presso le sedi istituzionali in indirizzo".(ANSA). Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia