La madre di tutte le vertenze è quella dell’Ilva di Taranto. Ma si sta occupando anche di altri dossier economici, a partire da Fiat. E i suoi tweet su temi come...
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Lo ha comunicato lo stesso Bentivogli all’uscita della riunione tenutasi ieri al Ministero dello Sviluppo Economico sul caso Alcoa. Telefonate e lettere anonime, avvertimenti e intimidazioni hanno accompagnato la recente attività del segretario generale delle tute blu della Cisl. Il veleno, ancora una volta, è stato veicolato dalla rete, via social network. Nel mirino ogni post e ogni tweet. Come quello sull’alternanza scuola-lavoro che ha scatenato la minaccia di morte «ti spareremo al cuore». Critico sulla politica, Bentivogli ha detto la sua sui partiti anti-migranti. E nella vertenza Ilva ha criticato apertamente il Pd accusandolo di «silenzio» nello scontro istituzionale tra il Governo e il presidente pugliese Michele Emiliano. La posizione di Bentivogli e della sua organizzazione sulla fabbrica di Taranto è stata altrettanto netta e chiara: sì alla trattativa, no ai ricorsi degli enti locali contro il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Il segretario finito sotto scorta definì «irresponsabili» Regione Puglia e Comune di Taranto per l’impugnativa al Tar contro il piano ambientale Ilva. Ed è stato proprio lo stesso Bentivogli ieri a parlare del «clima di rancore e odio» che «sta coltivando il germe di una violenza diffusa a cui occorre mettere argine. Sono saltati i freni al senso di responsabilità che dovrebbe essere la precondizione di qualsiasi dibattito pubblico».
Questo «avviene quotidianamente per opera di anonimi e di personalità che hanno perso il senso del limite e danno fuoco alle polveri di chi non ha mai smaltito i fondi di bottiglia dell’estremismo ideologico populista», ha detto. Il rischio ravvisato dalle istituzioni ha scatenato l’immediata reazione della segreteria nazionale Cisl. «È un fatto davvero preoccupante. Esprimiamo la nostra solidarietà e la vicinanza della Cisl a Marco Bentivogli e alla Fim Cisl. La Cisl e tutte le sue categorie non si lasceranno intimidire da chi vuole mettere in discussione con la minaccia della violenza il ruolo libero ed autonomo del sindacato e dei tanti uomini e donne al servizio dei lavoratori che rappresentano in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i territori la nostra l’organizzazione», ha affermato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Solidarietà anche dagli altri sindacati e dal mondo politico. La segreteria della Fiom-Cgil esprime «piena solidarietà a Marco Bentivogli per le minacce ricevute e alla Fim-Cisl. La Fiom-Cgil da sempre condanna ogni atto di intimidazione che è una violenza inaccettabile in un Paese democratico» affermano i metalmeccanici della Cgil. E anche Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria nazionale del Partito Democratico esprime «solidarietà e vicinanza. «È un fatto grave e che desta grande preoccupazione. Siamo al fianco dei sindacati contro ogni forma di violenza» conclude Guerini. Ha aggiunto Teresa Bellanova, ex sindacalista e ora viceministro allo Sviluppo economico: «Un abbraccio a Bentivogli. Un monito per noi tutti: non sottovalutiamo, non dimentichiamo cosa è già accaduto. Il clima di violenza che traspare dalle parole, anche della classe politica, non fa bene alla democrazia e a tutti noi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia