Il video della zuffa in strada finì anche sui social, ora arriva anche il Daspo

Il video della zuffa in strada finì anche sui social, ora arriva anche il Daspo
Dopo la denuncia a piede libero arriva il Daspo per gli otto presunti responsabili della violenta rissa scoppiata in strada a Taranto nel giorno della vigilia di Pasqua. Non si...

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Dopo la denuncia a piede libero arriva il Daspo per gli otto presunti responsabili della violenta rissa scoppiata in strada a Taranto nel giorno della vigilia di Pasqua. Non si è fermata, infatti, l’attività della Polizia  sul grave episodio che ha visto contrapposti i componenti di due gruppi familiari. La zuffa, come si ricorderà, venne filmata e il video dello scontro spopolò sui social. Proprio quelle immagini hanno portato alla denuncia a piede libero di otto persone per rissa aggravata.

Il provvedimenti

Il Questore Massimo Gambino, inoltre, ha emesso nei loro confronti otto provvedimenti di Daspo “fuori contesto”, ovvero adottato indipendentemente dalla realizzazione di condotte violente in occasione o a causa di manifestazioni sportive, qualora, per effetto anche solo della denuncia per uno dei reati indicati nella disposizione, venga formulato un giudizio di pericolosità nei confronti del soggetto. In questo caso si è ritenuto di impedire l’accesso ai luoghi destinati a ospitare manifestazioni sportive.

La decisione

Per uno dei presunti responsabili, un giovane tarantino di 22 anni, la misura di prevenzione è stata stabilita per un periodo di cinque anni. Le indagini della Squadra Mobile consentirono di raccogliere indizi utili a ritenere che il 22enne sarebbe giunto sul luogo della violenta lite percorrendo controsenso con la sua auto via Cesare Battisti e che poco dopo avrebbe prelevato un “crick” dalla sua auto con il chiaro intento di colpire i contendenti.  Per gli altri sette coinvolti nella violenta rissa, in considerazione della loro violenta personalità che potrebbe provocare ancora turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica il Daspo, è stato stabilito per un periodo di due anni. 

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Quotidiano Di Puglia