Taranto, focolaio covid in carcere: «Situazione intollerabile»

Taranto, focolaio covid in carcere: «Situazione intollerabile»
Trentadue detenuti positivi al Covid. Settecento in tutto quelli stipati nelle celle del carcere di Taranto, su una capienza di trecento. E la beffa della nuova ala del...

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Trentadue detenuti positivi al Covid. Settecento in tutto quelli stipati nelle celle del carcere di Taranto, su una capienza di trecento. E la beffa della nuova ala del penitenziario pronta per essere inaugurata e per alleviare un sovraffollamento inaccettabile, che resta chiusa per colpa della burocrazia. Viaggia da troppo tempo nell'alveo dell'emergenza la vita del carcere di Largo Magli, certificata da numeri da brividi e dal nuovo focolaio da coronavirus. Proprio l'allarme Covid ha dato la stura alla denuncia da parte del direttivo della Camera Penale di Taranto.

La nota

«Nella casa circondariale jonica - si legge nella nota firmata dal presidente, l'avvocato Gianluca Mongelli - ci sono circa 700 detenuti a fronte di una capienza di 300. Come accertato nel corso della visita da parte di delegati della Camera Penale Jonica dello scorso mese di agosto - continua l'avvocato tarantino - i detenuti vivono in condizioni obiettivamente disagiate e rischiose sotto il profilo igienico sanitario, apparendo davvero assurdo, a due anni della insorgenza della pandemia, dover assistere ad un immobilismo che mette nuovamente a rischio la loro salute. Tale grave condizione appare ancor più incomprensibile dopo aver constatato la adeguatezza di una nuova ala di recente costruzione, il cui completo utilizzo è condizionato dai nefasti effetti di una burocrazia intollerabile. L'oltremodo prevedibile emergenza di questi giorni - insiste Mongelli - determina, nuovamente, effetti nefasti sulla condizione sia dei detenuti, che si ricorda sono persone che godono dei diritti costituzionali, che dei familiari e degli operatori di giustizia».

Appare, pertanto, necessario intervenire in tempi brevi per risolvere l'inammissibile e disumana condizione di sovraffollamento delle carceri, «nonché di riformare efficacemente il sistema delle misure alternative alla detenzione carceraria, abbandonando la visione carcerocentrica in favore di quella, costituzionalmente orientata, di personalizzazione dell'esecuzione penale. Per tale ragione - conclude l'avvocato Mongelli - il Direttivo della Camera Penale di Taranto chiede, in particolare, a tutti i Parlamentari Jonici di intervenire affinché la grave condizione della Casa Circondariale d possa trovare una adeguata soluzione in tempi brevissimi, restando a disposizione per fornire il proprio supporto. Si passi dalle parole ai fatti. Non si dimentichi che Il grado di civiltà di una Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri».

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Quotidiano Di Puglia