OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Sono state arrestate all'alba nove persone accusate di aver favorito l'ingresso nel carcere di Taranto di droga, armi e telefoni cellulari destinati ai detenuti. Sono stati agli agenti della Squadra Mobile della Polizia della questura jonica a eseguire i 9 arresti disposti dal gip del Tribunale di Taranto Giovanni Caroli, su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Carbone e dei sostituti Remo Epifani e Francesco Ciardo, a conclusione dell'indagine avviata per stroncare lo sconcertante fenomeno.
Dei nove indagati arrestati in sei sono stati condotti in carcere, mentre altri tre sono finiti agli arresti domiciliari. In carcere Angelo Soloperto (56 anni), Francesco Soloperto (31), Sergio Soloperto (50), Cataldo La Neve (52), Giuseppe La Neve (48), Andrea Gravina (41); ai domiciliari Monica Carpignano (34), Gaetano Galante (38) e Benedetto Bonamico (51).
L'inchiesta
L'operazione degli uomini della squadra Mobile, guidati dal dirigente Fulvio Manco, è scattata al termine di una accurata attività investigativa con la quale i poliziotti hanno puntato a colpire un fenomeno che stava assumendo dimensioni preoccupanti. Le indagini hanno consentito di dare un volto ai presunti responsabili dell'illecita attività per i quali sono state disposte le misure cautelari. Nell'inchiesta figurano indagate a piede libero altre quindici persone.
Il precedente
Già in passato proprio la Polizia in collaborazione con la Polizia Penitenziaria aveva individuato e arrestato diversi soggetti che avevano tentato di introdurre telefoni e droga nel penitenziario. In un caso per portare nelle celle lo stupefacente destinato ai detenuti venne utilizzato un drone. In un'altra occasione droga e mini cellulari vennero nascosti in pacchi di cioccolata in polvere affidati ad un agente della penitenziaria compiacente che venne arrestato. L'operazione odierna sarebbe collegata proprio a quest'ultimo caso.
Leggi l'articolo completo suQuotidiano Di Puglia