Parlavano di babà, ma era droga. Tre arresti per spaccio

Foto di repertoro
Nelle intercettazioni telefoniche lo stupefacente veniva indicato come "babà". Ma il linguaggio criptico non è servito a evitare l'arresto. Nella rete...

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Nelle intercettazioni telefoniche lo stupefacente veniva indicato come "babà". Ma il linguaggio criptico non è servito a evitare l'arresto. Nella rete dei carabinieri di Martina Franca, infatti, sono cadute tre persone accusate di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari questa mattina hanno eseguito i provvedimenti restrittivi spiccati dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del pubblico ministero Ida Perrone.  In carcere sono finiti Martino Basta, 35enne di Martina Franca, attualmente residente ad Alberobello, Patrizio Digiuseppe, 48enne di Martina Franca e Giuseppe Desilvio, 52enne residente a Montesilvano. Tutti sono accusati di concorso in detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Gli arresti sono il punto di arrivo dell’attività investigativa partita a febbraio dello scorso anno quando, dopo una perquisizione domiciliare in casa di Basta vennero rinvenuti 70 grammi di hashish, oltre a materiale per il confezionamento delle dosi, 4 bilancini di precisione, 60 grammi di mannite, sostanza utilizzata per il taglio dello stupefacente, e 215 euro suddivisi in banconote di vario taglio, somma ritenuta provento dell’attività di spaccio. Quel giorno i militari arrestarono il 35enne e un suo complice. 
Le successive indagini, con il ricorso alle intercettazioni, hanno consentito di inquadrare il contesto nel quale l'uomo operava e le responsabilità di altre due persone. Tutto è finito in un corposo rapporto che ha spianato la strada agli arresti eseguiti dai carabinieri.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia