Disabile picchiato, il nipote in lacrime dal giudice: "Non ricordo nulla"

Un pianto disperato, senza poter negare di essere lui quello nelle immagini. Aggiungendo, però, tra i singhiozzi di non ricordare i due episodi immortalati dai video, in...

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Un pianto disperato, senza poter negare di essere lui quello nelle immagini. Aggiungendo, però, tra i singhiozzi di non ricordare i due episodi immortalati dai video, in cui colpisce ripetutamente lo zio disabile che pure avrebbe accudito da solo e per tanto tempo.


Così si è presentato dinanzi al giudice delle indagini preliminari per l’udienza di convalida dell’arresto, il 25enne mottolese finito in carcere tre giorni fa con le accuse di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. Contestazioni pesanti che si basano proprio su quelle immagini catturate dalla telecamera che era posizionato nella strada in cui il 57enne disabile, secondo l’accusa, sarebbe stato segregato.  Quei video, si tratta di due sequenze, sono state diffuse in alcune chat e rapidamente sono passati di cellulare in cellulare. Sino a quando qualcuno ha pensato bene di farle vedere anche ai carabinieri
Con i militari che si sono subito mobilitati identificando il giovane che nei filmati picchia il disabile e procedendo al suo arresto.

L'interrogatorio

Ieri mattina il giovane, che è assistito dall’avvocato Cristiano Rizzi, è comparso dinanzi al giudice e il confronto con il magistrato si è svolto nel carcere di Largo Magli, dove il 25enne è recluso dal giorno del suo arresto. L’interrogatorio è andato avanti per circa due ore, più volte interrotto dai singhiozzi dell’indagato.  Stando a quanto si è appreso, il giovane avrebbe detto al giudice di essersi riconosciuto nelle immagini che i militari della compagnia di Massafra gli hanno mostrato in caserma subito dopo il suo arresto. 
In quei video si vede il ragazzo che colpisce più volte lo zio affetto da una forma di disabilità psichica, utilizzando anche un bastone. Ha aggiunto, però, di non ricordare gli episodi che risalgono comunque a pochi giorni fa. Dal suo interrogatorio, peraltro, è emerso uno spaccato familiare molto delicato che si è tradotto nel fatto che il giovane, sostanzialmente, da tempo è l’unico ad assistere lo zio disabile.  Durante il confronto, inoltre, il difensore del 25enne avrebbe prodotto all’attenzione del gip documentazione medica dalla quale risultano le periodiche visite da parte del medico che assiste lo zio, dalle quali non sono mai emersi segni di maltrattamenti o ferite di alcun tipo.  Certificazioni con le quali, evidentemente, la difesa punta a sostenere che gli episodi registrati nei video siano da considerare isolati. Lo zio, intanto, è stato preso in cura dai servizi sociali del Comune di Mottola. E come spiegato dallo stesso sindaco della cittadina in provincia di Taranto attualmente è ospitato e curato in una struttura attrezzata e protetta. 

L'arresto

Un intervento che è arrivato dopo quello dei carabinieri della compagnia di Massafra e della stazione di Mottola. I militari, infatti, dopo aver identificato il giovane sono piombati nella sua abitazione ed hanno trovato l’anziano nella stanzetta in cui era chiuso. In quella stanza è stata trovata anche la telecamera che ha registrato i maltrattamenti e il bastone che sarebbe stato utilizzato dal nipote per colpire l’anziano. Il giovane è stato subito arrestato.

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Quotidiano Di Puglia