Con la pubblicazione, oggi, dell'atto di indirizzo approvato in giunta, arriva un'accelerazione decisiva sulla misura sperimentale della vendita delle case di...
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Gli immobili sono di «proprietà esclusiva» del Comune, quindi «cielo terra», tranne in un caso, per il momento, caratterizzato da una proprietà «mista» (nei casi di immobili a proprietà mista, il Comune sceglierà soltanto quelli in cui è proprietario almeno al 51 per cento, in modo che chi acquista non subisca alcun ritardo).
La scelta di individuare gli immobili sulla dorsale centrale della Città vecchia non è casuale, ma funzionale all'idea di una rigenerazione ordinata e graduale delle diverse aree di interesse. Infatti, seguendo la logica della «armonizzazione», sono già in corso le verifiche su alcuni immobili collocati in altre zone del centro storico, che rientreranno poi in una seconda fase del progetto.
La prospettiva è di muovere il mercato immobiliare, di allargarlo a macchia d'olio, ma non solo con la vendita, limitata, delle case del patrimonio pubblico a 1 euro: il Comune intende fare da apripista proprio ai privati. Quindi si stanno anche valutando degli appartamenti che da una prima analisi risultano intestati a persone nate nel 1895 e che, in assenza di ulteriori passaggi di proprietà, potrebbero essere rientrati nel demanio.
Di conseguenza il Comune, come ente di prossimità, avrebbe la possibilità di gestirli: per questa ragione si sta formando in queste ore l'ufficio Rup, che andrà a scandagliare, inoltre, tutte le ipotesi «giuridicamente rilevanti», puntando alla futura valorizzazione anche a prezzi di mercato. Intanto però gli uffici comunali hanno già predisposto i bandi, e da subito sarà possibile manifestare interesse per l'acquisto delle case a 1 euro (da restaurare secondo i vincoli legati al recupero degli edifici nei centri storici. Gli interventi dovranno tenere conto dei parametri specifici e delle autorizzazioni della Soprintendenza).
«Abbiamo già predisposto un testo standard (anche in inglese, ndc) da inviare via mail a tutti coloro i quali, dagli Stati Uniti alla Russia, passando attraverso l'Europa, la Cina ed addirittura l'Australia, avevano manifestato il proprio interesse ad investire sulla nostra città vecchia ed il suo patrimonio inestimabile, fatto di cultura, storia e tradizione». Chi non potrà raggiungere Taranto, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia Covid, avrà la possibilità, prenotandosi, di visionare gli immobili online, con una sorta di videoispezione: le immagini in 3D raccolte dai droni saranno fruibili sul sito istituzionale, accompagnate dalle relative schede, e verranno messe a disposizione principalmente per potenziali investitori stranieri che ne faranno richiesta.
Taranto è l'unico capoluogo di provincia in Italia ad attivare la vendita delle case di proprietà comunale a 1 euro, una misura adottata solo in piccoli borghi. «Ripartiamo dal cuore della nostra città - ha commentato il sindaco Rinaldo Melucci -, certi che questa misura possa costituire, insieme a tutti gli altri programmi di valorizzazione dell'isola, la miccia per il nuovo sviluppo di Taranto, fuori dalle logiche obsolete che ci hanno sino ad ora costretti a volare basso e ad accontentarci. Ma sono ormai finiti quei tempi. Taranto vuole rinascere e può finalmente farlo».
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Quotidiano Di Puglia