L’ex procuratore Franco Sebastio ha lanciato il sasso nello stagno. Dopo settimane, mesi, in cui si erano rincorse voci sulla sua possibile candidatura, le parole del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Come era facile immaginare, l’intervista rilasciata ieri a Quotidiano ha destato grande interesse se non altro perché rappresenta il primo passo in qualche modo ufficiale in chiave elettorale. Ed è anche la prima opzione, direttamente confermata, del tutto estranea alle ipotesi che si erano fatte fino a ieri, tutte arrivate dall’ambiente politico, dei partiti, con nomi già coinvolti nelle istituzioni, tra Palazzo di Città e Palazzo del Governo.
L’intervista a Sebastio, di conseguenza, introduce nuove dinamiche nel chiacchiericcio preelettorale e si presta ad una serie di valutazioni anzitutto tra gli addetti ai lavori.
Liviano chiarisce: «Il nome del candidato sindaco è solo l’ultimo atto, coerente, di un cammino che non può partire dal terminale. Io l’ho detto e lo ribadisco: fatta qualche eccezione, noi siamo pronti a confrontarci con tutti su un’idea di città, di sviluppo, di rilancio. Una volta chiariti questi punti fondamentali e messe insieme persone che ci credono, allora si può arrivare alla scelta del candidato. Non viceversa. La storia ci insegna che avere la certezza di vincere, e poi riuscirci effettivamente con un nome “forte”, non vuol dire poi fare il bene della città, governarla come i cittadini si aspettano e meritano. I tarantini hanno imparato sulla propria pelle che questo è un metodo sbagliato: io voglio evitare che accada ancora. Quanto a Sebastio, è anche importante che ci sia disponibilità al confronto, cosa che finora non è accaduta, a prescindere dalla candidatura».
Di elezioni ha parlato ieri sera anche il segretario e consigliere regionale del partito Marco Lacarra: «Sono dell’avviso che dobbiamo avviare un processo inclusivo, un processo che, però, guardi alla proposta, al programma, all’idea che abbiamo di Taranto, con una figura, come candidato sindaco, che in qualche modo come possa rispondere alle istanze di novità e di freschezza che la comunità chiede. Servono volti che siano in grado di generare entusiasmo. Prima di tutto dobbiamo sederci intorno ad un tavolo per dire quale progetto di città abbiamo. Se noi non facciamo questo tutte le ipotesi di accordo saltano. A me fa piacere che il collega Perrini si sia espresso in tal senso. Naturalmente, però, dobbiamo valutare se abbiamo uniformità di intenti per la città e se possiamo condividerne il progetto». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia