Call center, una vittoria: bloccato l’emendamento

Call center, una vittoria: bloccato l’emendamento
«Non possiamo che essere estremamente soddisfatti per la cancellazione dell’emendamento che avrebbe favorito la delocalizzazione dei call center e quindi lo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non possiamo che essere estremamente soddisfatti per la cancellazione dell’emendamento che avrebbe favorito la delocalizzazione dei call center e quindi lo sfruttamento dei lavoratori: è una vittoria di Cgil e Slc, ma anche della buona politica che ha scelto di stare coi fatti accanto a chi opera nella legalità garantendo diritti».

È il primo commento di Paolo Peluso, segretario generale di Cgil Taranto, e Andrea Lumino (nella foto in alto), segretario generale di Slc Cgil Taranto, dopo la soppressione della norma che il Governo aveva provato a introdurre nella Legge di Bilancio e con la quale si consentiva ai call center di delocalizzare, contravvenendo agli obblighi di legge previsti dall’articolo 24 bis che, da un lato, ha impone agli operatori di lasciar decidere ai clienti se dialogare con operatori in Italia o all’estero e, dall’altro, ha impedito il trasferimento all’estero delle aziende e tutelato la privacy di cittadini e consumatori evitando che i dati personali possano essere utilizzati in altri Paesi.
«Si trattava – ha aggiunto Lumino – di un emendamento che metteva a rischio tutto ciò che finora abbiamo ottenuto in termini di tutela dei diritti: quell’emendamento avrebbe compromesso migliaia di posti di lavoro nei call center ed aziende di Telecomunicazioni presenti in Puglia. La denuncia del sindacato ha permesso a molti di aprire gli occhi e schierarsi dalla parte giusta».
Peluso ha evidenziato come Cgil e Slc sin dal primo momento abbiano «ritenuto inaccettabile questa modifica delle norme» definendolo un «un atto senza senso e non interpretabile se non nella logica delle concessioni alle lobbies».
 
Il segretario della Cgil Taranto ha inoltre voluto sottolineare l’operato del sindacato che si è come sempre assunto la responsabilità prendendo «una posizione chiara e decisa, chiedendo alla politica di scegliere tra i compromessi con i potenti e gli interessi dei cittadini, mostrando la verità a tutti i gruppi parlamentari». 
Alla richiesta di bocciare l’emendamento sono giunte le risposte positive di diversi parlamentari come Ginefra, Boccia, Miccoli, Vico, Albanella e Damiano di Pd, Mdp e “Liberi e Uguali”, ma anche alcuni consiglieri regionali come Donato Perrini di DiT avevano immediatamente le nostre richieste. 
«Quella modifica alla norma – ha commentato Lumino – è stata stralciata e quindi restano in piedi gli obblighi e le tutele dell’articolo 24 bis. Questa unione è una bella testimonianza di buona politica che guarda agli interessi delle persone: non possiamo che ringraziare chi ci ha ascoltato e ha evitato che Taranto si ritrovasse di nuovo a una catastrofe occupazionale che questa terra non può sopportare». 

«Oggi ha vinto il sindacato – ha concluso Peluso – perché ha saputo da subito riconoscere un pericolo per i lavoratori e condurre una battaglia che lo neutralizzasse. È un ottimo risultato che gratifica gli sforzi e ci permette di continuare in modo responsabile a portare avanti la nostra azione di tutela collettiva e individuale, unico vero monito contro il populismo». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia