Asilo-nido alla scuola statale “Consiglio”, due aule che accolgono altrettante classi e, complessivamente, una trentina di bambini, non sarebbero a norma. Insorgono...
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In realtà, più che i bambini, tutti al di sotto dei tre anni, a farsene una ragione dovranno essere i loro genitori. Una legge regionale non ammette che aule di asili-nido vengano assegnate ai primi piani di un qualsiasi istituto, statale o comunale che sia. Esistono, infatti, precise norme a tutela dei piccoli alunni.
Di mezzo ci sarebbero finestre, gradini e quant’altro a minare la quotidiana serenità dei bambini. Dunque, il tema centrale del contendere non è tanto il ritorno alla stessa “Consiglio”, piuttosto che accettare provvisorio trasferimento alla scuola materna “Vasto” o, secondo quanto asserito da alcuni genitori, alla “Galilei”, ma proprio la sicurezza dei bambini.
«Siamo disposte ad attendere i lavori di messa in sicurezza, purché qualcuno ci garantisca che i nostri figli torneranno nelle stesse classi nelle quali hanno cominciato l’anno scolastico».
Sfugge, ma è quanto hanno poi spiegato sindaco e assessore, il fatto che fino ad oggi quelle due aule non avrebbero dovuto accogliere quella trentina di bambini per nessun motivo. Fino ad oggi, anzi fino a ieri, perché sono subentrate posizioni intransigenti sul caso asili-nido, i piccoli erano ospitati in locali “non a norma”. Solo per pura fatalità nulla sarebbe accaduto.
Fosse successo qualcosa di grave, un incidente, un infortunio a un solo piccolo allievo, allora sì che sarebbero stati dolori. In tutti i sensi. Una inchiesta, le colpe assegnate a questo o quel dirigente, scolastico o comunale che fosse, con gli indifesi protagonisti del contendere – i bambini – passati in cavalleria.
Invece è proprio alla loro tutela, genitori in primis, che tutti dovrebbero pensare. Ed è proprio a loro che danno voce le leggi approvate dalla Regione. L’incontro svoltosi all’ingresso di Palazzo di città, edificio che ospita gli uffici del sindaco e dove lo stesso neoassessore alla Cultura con delega alla Tutela della famiglia, alla fine ha fornito le risposte che i genitori attendevano. I bambini innanzitutto. La riqualificazione delle aule, una messa a norma complicata. Ma, alla fine, è più facile che possano essere individuate aule a pianterreno della stessa “Consiglio”, piuttosto che avviare lavori altamente impegnativi e dispendiosi per la messa a norma dei locali attualmente occupate dalle due classi.
Due aule in una scuola statale e il Comune a rispondere sulle norme di sicurezza. Che l’asilo-nido fosse lì, ubicato su un primo piano, dunque in barba alle norme, da uno, due, cinque anni, è tutt’altro che una giustificazione. Da più di una decina di anni, una Legge regionale vieta l’accoglienza di bambini in asili-nido con aule superiori al pian terreno. Questa norma è solo stata rispettata, anche se con colpevole ritardi. In ogni caso a tutela dei piccoli e non per un tornaconto dei grandi.
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Quotidiano Di Puglia