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Ventotto anni e 8 mesi di carcere complessivi per i tre imputati del processo sulla morte di Antonio Cosimo Stano. Dieci anni a testa a Gregorio Lamusta e Antonio Spadavecchia, e 8 anni e 8 mesi per Vincenzo Mazza. Il pubblico ministero Remo Epifani aveva chiesto venti anni a testa, il massimo della pena prevista.
Si chiude così il primo grado di giudizio, celebrato in abbreviato, a carico dei tre giovani manduriani, rispettivamente di 19, 23 e 19 anni, finiti sotto processo con undici minorenni con l’accusa di avere usato violenze psicologiche e fisiche sul 66enne, Antonio Cosimo Stano, morto il 23 aprile dello scorso anno per un’ulcera gastrica che, per l’accusa, sarebbe stata causata proprio dallo stato di sfinimento a cui il branco lo sottoponeva da tempo.
Il giudice delle udienze preliminari, Vilma Gilli, ha dimezzato la pena richiesta dalla pubblica accusa che chiedeva il massimo della pena prevista per il reato di tortura seguita dalla morte della vittima. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia