Il caso Amiu, Guaricci ha rifiutato: cercasi presidente

Il caso Amiu, Guaricci ha rifiutato: cercasi presidente
Il sindaco Stefàno incassa il secondo rifiuto nel giro di pochi mesi per la presidenza del consiglio d’amministrazione dell’Amiu. Dopo il dottor Correra, lunedì è stata la...

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Il sindaco Stefàno incassa il secondo rifiuto nel giro di pochi mesi per la presidenza del consiglio d’amministrazione dell’Amiu. Dopo il dottor Correra, lunedì è stata la volta dell’avvocato barese Riccardo Leo Guaricci che, a differenza del primo, era stato già formalmente designato dal primo cittadino. Guaricci non ha mai firmato per l’incarico e ha scritto una lettera per giustificare il suo passo indietro a causa di «motivi personali».


Ad aver già accettato, e dunque firmato, per l’incarico di consiglieri d’amministrazione dell’azienda di igiene urbana sono stati invece Giuseppe Terracciano (vicepresidente), commercialista originario di Napoli, e Michelina Leone, avvocato di Bari. Per la nomina del nuovo presidente sarà il sindaco a decidere se “pescare” il nominativo dall’ultimo bando o seguire altre strade: nomina diretta o apertura di un nuovo bando.

Sta di fatto che nessuno intende assumersi la responsabilità di guidare un’azienda che in passato ha avuto problemi con i bilanci, tanto da richiedere un intervento del Comune per una cifra pari a 19,5 milioni di euro, e solo l’estate scorsa è stata richiamata anche dalla Corte dei Conti regionale.
La nomina dell’attuale CdA, in vigore per dodici mesi, è avvenuta a fine dicembre, ma a decorrere dal primo gennaio, dopo che il sindaco in soli dieci giorni, ma di fatto in cinque al netto delle festività, ha deciso di nominare il nuovo management riaprendo i termini del bando di evidenza pubblica.

Il 18 dicembre scorso, infatti, il primo cittadino ha aperto la selezione pubblica per intercettare le domande di partecipazione, che è stata chiusa soltanto il 28 dicembre. La scelta di Stefàno è stata fortemente criticata dalla sua stessa maggioranza e dalla minoranza perché è stata effettuata senza indicare un tarantino nella terna. Ma il diretto interessato si è giustificato spiegando che ha premiato le candidature migliori rispetto alle esigenze del bando.

Il sindaco dovrà in breve tempo sciogliere la riserva perché l’azienda è rimasta senza responsabile legale dopo che è decaduto l’ultimo vicepresidente vicario Rosa De Benedetto. A differenza della volta scorsa però, in questa circostanza non può essere il vicepresidente Terracciano a svolgere le funzioni di vicario perché il presidente non è stato ancora nominato. In passato, invece, la De Benedetto è subentrata al presidente dimissionario Federico Cangialosi, a sua volta entrato in rotta di collisione col primo cittadino.

A turbare la quiete in casa Amiu, di recente è stato anche il caso del termovalorizzatore, che è già finito all’attenzione della Procura della Repubblica su segnalazione del presidente della commissione Ambiente Salvatore Brisci, consigliere di maggioranza eletto nell’Udc. Va risolta, infatti, la madre di tutti i problemi con l’assegnazione della gestione del termovalorizzatore: un giro d’affari da 8 milioni di euro all’anno. Alla manifestazione d’interesse ha partecipato solo un’azienda, ma sembrerebbe non avere i requisiti necessari. L’intervento di Brisci è stato voluto anche e soprattutto per fare chiarezza su questo aspetto.

Si registra, dunque, un’ulteriore battuta d’arresto che rallenta di fatto l’opera di risanamento cui è chiamata l’Amiu nei prossimi mesi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia