Nei parchi minerali dell’Ilva spuntano dei cumuli di rifiuti. E gli ambientalisti di Peacelink invocano chiarimenti sulla natura e sulla eventuale pericolosità di...
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L’esposto di Peacelink porta le firme di Alessandro Marescotti e di Luciano Manna ed è il risultato di una ricerca corredata dalle foto e dalle testimonianze raccolte anche all’interno del muro di cinta del gigante d’acciaio. Nel dossier si parte da un dato di fatto, confermato dalle immagini. Ovvero si parte dall’esistenza di quei cumuli nell’area dei parchi. Montagnole di rifiuti che sono chiaramente diverse dai cumuli di polvere di minerale. Il problema principale, però, è che da quei depositi si alza polvere e materiale nei giorni di emergenza legati alle raffiche di vento. Si chiamano wind day e sono diventati sin troppo familiari. L’allerta scatta nei giorni in cui il vento forte spira da nord e quindi dal colosso siderurgico in direzione della città. Il risultato è che dallo stabilimento si alzano polveri che si riversano sulla città (eloquente la foto in alto scattata dagli ambientalisti in occasione degli ultimi due giorni di wind day di domenica e lunedì). I primi a scontare la vicinanza con la fabbrica, anche in queste occasioni, sono proprio i residenti del rione Tamburi. Per loro, come è noto, entra in azione un decalogo di precauzioni. Che prevede una serie di accorgimenti compresa quello di non aprire le finestre in determinate ore del giorno. Peacelink, però, nella sua denuncia ha voluto richiamare il potenziale pericolo connesso alla presenza di quei cumuli di rifiuti. Perchè anche di lì si alzano polveri che ricadono sul rione e sul centro abitato in forma di particolato .
«Abbiamo identificato 3 cumuli contenenti rifiuti, sottoprodotto, fanghi e polverino che sembrano derivare dal processo produttivo degli impianti Ilva e che sono differenti dai cumuli dei minerali di ferro e carbone stoccati al fine dell’approvvigionamento dello stabilimento Ilva di Taranto. E’ la stessa azienda Ilva a dichiarare nei suoi report trimestrale che alcuni di questi “cumuli” - si legge nel dossier firmato da Marescotti e Manna - sono stoccati in area parchi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia