Accuse di mafia e contrabbando, la Finanza confisca patrimonio da due milioni e mezzo di euro

Accuse di mafia e contrabbando, la Finanza confisca patrimonio da due milioni e mezzo di euro
Scatta la confisca per il patrimonio da due milioni e mezzo di euro riconducibile ad un 59enne pregiudicato di Taranto, condannato anche per mafia. E sotto chiave finisce...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Scatta la confisca per il patrimonio da due milioni e mezzo di euro riconducibile ad un 59enne pregiudicato di Taranto, condannato anche per mafia. E sotto chiave finisce anche una villa con piscina. Nella mattinata odierna i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto, infatti, hanno dato esecuzione a un provvedimento, emesso dalla Corte di Appello di Lecce, applicativo della confisca definitiva di beni del valore stimato in circa 2,5 milioni di euro. Tra i beni confiscati sono ricompresi una villa con piscina a Taranto, un’autovettura, disponibilità finanziarie e i compendi aziendali di 2 avviate imprese del settore della ristorazione e della vendita di prodotti ittici freschi.

Il provvedimento

L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo di complesse indagini, coordinate in ogni loro fase dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nei confronti del tarantino ritenuto “socialmente pericoloso” perché condannato, in via definitiva, per i reati di contrabbando di sigarette, detenzione illegale di armi clandestine, ricettazione e associazione di tipo mafioso.

Le accuse

Secondo gli inquirenti dell'antimafia, il tarantino avrebbe ricoperto un ruolo di rilievo nella frangia jonica della “Sacra Corona Unita” dedita all’usura, alle rapine, al contrabbando di tabacchi lavorati esteri e al traffico di sostanze stupefacenti.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia