Lo Spesal ferma un reparto dell'ex Ilva dopo l'incidente: operai in cassa integrazione. La precisazione dell'azienda: «Tutto conforme»

Lo Spesal ferma un reparto dell'ex Ilva dopo l'incidente: operai in cassa integrazione
Il reparto CCO2 (Colata Continua) dello stabilimento siderurgico Acciaierie d'Italia (ex Ilva ed ArcelorMittal di Taranto) è stato fermato su disposizione dello...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il reparto CCO2 (Colata Continua) dello stabilimento siderurgico Acciaierie d'Italia (ex Ilva ed ArcelorMittal di Taranto) è stato fermato su disposizione dello Spesal-Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Asl.

Lo rende noto l'Usb, spiegando che in seguito ai controlli avvenuti dopo l'incendio che si è verificato nell'impianto il giorno di Pasquetta, gli ispettori hanno «scoperto che ArcelorMittal aveva, senza seguire l'iter previsto in questi casi, sostituito la lingottiera (macchina all'interno della quale l'acciaio liquido viene trasformato in bramme). In merito a questo intervento, l'azienda, che pochi giorni dopo il fatto ha sospeso un dipendente, non ha fornito alcuna documentazione».

Da qui la «decisione dello Spesal - osserva il coordinatore provinciale Usb Francesco Rizzo - di non dare parere favorevole per il prosieguo dell'attività dell'impianto. Viene così a cadere l'accusa formulata da parte di ArcelorMittal nei confronti del lavoratore, additato come presunto responsabile dell'incendio».

Secondo il sindacalista, «ArcelorMittal invece di ammettere l'accaduto e comportarsi di conseguenza, ha pensato bene di fermare l'impianto e mettere tutti i dipendenti del reparto in cassa integrazione» in attesa di ottemperare alla prescrizione dello Spesal.

 

La precisazione dell'azienda

 

«Acciaierie d’Italia ha trasmesso allo Spesal di Taranto tutte le necessarie evidenze della conformità della lingottiera della CCO2 agli standard di sicurezza dell’impianto, rispondendo così alle richieste pervenute in data 26 aprile. La conformità è stata documentata da H-ON, società terza specializzata nella sicurezza delle macchine industriali, oltre che dallo stesso costruttore dell’impianto. Le variazioni impiantistiche su cui lo Spesal aveva chiesto approfondimenti risalgono all’anno 2000».

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia