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Il reparto CCO2 (Colata Continua) dello stabilimento siderurgico Acciaierie d'Italia (ex Ilva ed ArcelorMittal di Taranto) è stato fermato su disposizione dello Spesal-Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Asl.
Lo rende noto l'Usb, spiegando che in seguito ai controlli avvenuti dopo l'incendio che si è verificato nell'impianto il giorno di Pasquetta, gli ispettori hanno «scoperto che ArcelorMittal aveva, senza seguire l'iter previsto in questi casi, sostituito la lingottiera (macchina all'interno della quale l'acciaio liquido viene trasformato in bramme).
Da qui la «decisione dello Spesal - osserva il coordinatore provinciale Usb Francesco Rizzo - di non dare parere favorevole per il prosieguo dell'attività dell'impianto. Viene così a cadere l'accusa formulata da parte di ArcelorMittal nei confronti del lavoratore, additato come presunto responsabile dell'incendio».
Secondo il sindacalista, «ArcelorMittal invece di ammettere l'accaduto e comportarsi di conseguenza, ha pensato bene di fermare l'impianto e mettere tutti i dipendenti del reparto in cassa integrazione» in attesa di ottemperare alla prescrizione dello Spesal.
La precisazione dell'azienda
«Acciaierie d’Italia ha trasmesso allo Spesal di Taranto tutte le necessarie evidenze della conformità della lingottiera della CCO2 agli standard di sicurezza dell’impianto, rispondendo così alle richieste pervenute in data 26 aprile. La conformità è stata documentata da H-ON, società terza specializzata nella sicurezza delle macchine industriali, oltre che dallo stesso costruttore dell’impianto. Le variazioni impiantistiche su cui lo Spesal aveva chiesto approfondimenti risalgono all’anno 2000».
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