Sparatoria in strada e poliziotti feriti, la testimonianza: «Così pedinai Varallo»

Sparatoria in strada e poliziotti feriti, la testimonianza: «Così pedinai Varallo»
Un pedinamento lungo venti minuti. Per non perdere di vista l’uomo che poco prima avrebbe tentato di rubare una macchina di grossa cilindrata al titolare di una...

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Un pedinamento lungo venti minuti. Per non perdere di vista l’uomo che poco prima avrebbe tentato di rubare una macchina di grossa cilindrata al titolare di una concessionaria della città. Poi la drammatica sparatoria di viale Magna Grecia a Taranto nella quale Pantaleo Varallo ferì due poliziotti. 

Le terribile fasi del gravissimo episodio, avvenuto a gennaio dello scorso anno, sono riecheggiate nuovamente in aula in Tribunale, nel corso del processo che vede imputato il 43enne tarantino con una sfilza di imputazioni, a cominciare da quella di duplice tentato omicidio. Processo in cui, nella prossima udienza, salvo cambi di programma, si terrà l’atteso esame dell’imputato, che nel procedimento è assistito dall’avvocato Andrea Silvestre.
Proprio un collega degli agenti feriti ieri pomeriggio ha testimoniato in aula su quanto avvenne quella mattina. 
Il poliziotto, si tratta di un tarantino di 57 anni, quel giorno era libero dal servizio. E casualmente incrociò Varallo, proprio mentre tentava di ritornare verso la concessionaria al cui titolare, poco prima, aveva tentato di sottrarre una Porsche Cayenne sotto la minaccia di una calibro 9. 

Cosa successe

Il poliziotto ha ribadito che quella mattina, nonostante non fosse in servizio, dopo l’iniziale allarme, pedinò in auto per circa venti minuti quell’uomo, restando costantemente in contatto con la Questura. Alla centrale fornì la descrizione del 43enne completamente vestito di nero e con un berretto calcato sul viso. 
La tensione, però, salì alle stelle, quando il ricercato si accorse della presenza di quella macchina alle sue spalle. 
L’agente ha raccontato che Varallo si avvicinò alla vettura e bussò al finestrino. La scena sarebbe stata anche immortalata da una telecamera. Quando l’agente in borghese abbassò il cristallo, l’uomo avrebbe sollevato la giacca poggiando in maniera eloquente la mano sul calcio della pistola con fare intimidatorio. Dopo un breve scambio di battute, il 43enne fortunatamente decise di allontanarsi. E a quel punto l’agente ricontattò la centrale per dare indicazioni sulla direzione presa dal ricercato.

Una informazione che venne girata alle diverse Volanti che sopraggiunsero nella zona per dare la caccia all’uomo. Una di queste, come si ricorderà, riconobbe il ricercato in viale Magna Grecia. Varallo, come documentato dalla immagini di alcune telecamere di sicurezza, si accorse della pattuglia e cercò di andare oltre. Poi, in maniera davvero imprevedibile, tornò indietro e cominciò a sparare all’impazzata contro due agenti da distanza ravvicinata. A salvare i due fu la blindatura dei cristalli che ha resistito ai proiettili. Uno dei due poliziotti venne ferito al costato, l’altro alla mano, mentre tentava di rispondere al fuoco. Dopo quei secondi di terrore, Varallo fuggì verso i giardini Virgilio, dove venne arrestato dai “Falchi” della squadra Mobile. I due poliziotti feriti vennero soccorsi e condotti in ospedale in codice rosso. Fortunatamente la grande preoccupazione iniziale venne spazzata via dalle notizie rassicuranti sulle loro condizioni che circolarono quasi subito.

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Quotidiano Di Puglia