TARANTO - La querelle viaggia sul social network e non è affatto soporifera come spesso accade perché a scatenarla sono due opinion leader tarantini. Michele Riondino, attore...
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Angelo Mellone, scrittore, giornalista, capostruttura di Rai 1, tra gli intellettuali di riferimento di quel che resta della destra in Italia, è un altro che la carriera se l’è cucita addosso fuori da Taranto come Riondino.
Il fuoco della polemica nasce da un post pubblicato lunedì scorso su Facebook da Mellone, che ha provocatoriamente annunciato che si sarebbe candidato a sindaco se lo avesse fatto Riondino, evidentemente dopo aver letto un’intervista rilasciata dall’attore. Una frase ripresa da vari quotidiani, che ha determinato la replica del “giovane Montalbano”: «C’è chi si candida per passione politica, chi per convenienza, altri perché è il popolo a chiederlo. C’è anche - ha scritto Riondino su Facebook - chi dichiara di “scendere” in politica perché costretto a farlo, chi lo fa per non andare in prigione, chi invece per sete di potere. Per fortuna c’è anche chi si candida per metterci la faccia e per cercare di risolvere problemi e offrire possibilità di riscatto, c’è chi ci crede e chi fa finta di crederci. Ma mai, dico mai prima d’ora avevo visto qualcuno farlo per sport, per sfida, per antipatia. Signor Mellone - ha concluso Riondino - quale sarebbe il suo programma politico? Fare gli scherzi al mio citofono? Sgonfiarmi le ruote della macchina?».
Non si è fatta attendere la controreplica di Mellone, che gli ha risposto a più riprese sempre sul social network: «Michele Riondino come attore lo adoro (davvero) e magari potessi scrivere per lui un soggetto. Ma qualcuno gli spieghi che la politica non è baraonda populista, che i programmi amministrativi sono cose serie, che Taranto ha bisogno di una giunta comunale di altissimo livello e che io a Taranto facevo politica in strada quando lui andava a scuola con cartella e grembiule».
Lo scrittore, cresciuto nelle fila del Fronte della Gioventù, ha poi invitato l’attore ad un confronto pubblico: «E aggiungo: se vuole, quando vuole, organizziamo un bel dibattito civile sul futuro di Taranto. Lungo, denso, franco, virile. Magari ci troveremo d’accordo su alcune cose, magari no. È il bello della politica quando la politica è amore per la tua terra».
Mellone, infine, ha colto l’occasione per inviare il suo ultimo libro, “Nessuna croce manca”, a Riondino: «Se ne facessimo un film, lui sarebbe perfetto per interpretare il personaggio di Chiodo». Tra i due non c’è mai stato feeling da quando Riondino ha strappato durante una trasmissione televisiva la tessera elettorale, un gesto che Mellone definì «osceno». Mi.Mo. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia