Simula una rapina sulla Avetrana-Nardò per far fronte alle difficoltà economiche: denunciato dai carabinieri

Simula una rapina per far fronte alle difficoltà economiche: scoperto e denunciato dai carabinieri
Ha simulato una rapina per far sparire mille euro e far fronte alle difficili condizioni economiche. Ma i carabinieri hanno scoperto la messinscena ed è stato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ha simulato una rapina per far sparire mille euro e far fronte alle difficili condizioni economiche. Ma i carabinieri hanno scoperto la messinscena ed è stato denunciato. Nella serata di ieri un 48enne di Tricase (Lecce), dipendente di una ditta che opera nel settore della vendita all’ingrosso di carni, aveva richiesto l’intervento dei carabinieri dichiarando loro di essere rimasto vittima di una rapina.

Il racconto smascherato

Secondo quanto riferito, mentre era alla guida dell’autocarro aziendale lungo la strada provinciale che da Avetrana conduce a Nardò, due soggetti travisati con calzamaglia e armati di pistola, dopo avergli tagliato la strada con una Fiat Stilo di colore grigio e targa coperta con nastro adesivo, lo avevano costretto a consegnargli il denaro in suo possesso, circa 1000 euro quale incasso giornaliero, e prima di fuggire via lo avevano colpito alla testa con il calcio della pistola tanto da costringerlo a ricorrere alle cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale di Manduria.

La versione della vittima, apparsa subito incerta, ha indotto ad approfondire le circostanze riscontrando evidenti contraddizioni. Messa alle strette dagli inquirenti, la persona alla fine ha ammesso le proprie responsabilità dichiarando di aver inscenato la finta rapina per far fronte a difficoltà economiche. Per tale motivo è stata deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia