SailGp, Taranto ha vinto anche a tavola: i velisti stregati dall'acquasale

SailGp, Taranto ha vinto anche a tavola: i velisti stregati dall'acquasale
Cosa resta del SailGp a Taranto? «Tanto - spiega Andrea Etna, Head Of Event SailGP - . Basti pensare che il nostro circuito è seguito da 250 milioni di spettatori al...

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Cosa resta del SailGp a Taranto? «Tanto - spiega Andrea Etna, Head Of Event SailGP - . Basti pensare che il nostro circuito è seguito da 250 milioni di spettatori al mondo, quindi si è trattato di uno splendido spot per una città mostratasi finalmente in tutta la sua bellezza». E i professionisti dei catamarani che cosa ne pensano. Per scoprirlo, è indicativo sapere che cosa pensano del cibo che hanno assaportato.

La ricetta

Pomodori, cetrioli, cipolle e friselle: sono gli ingredienti principali dell’acquasale, un piatto tipico del Sud, a quanto pare molto gradito anche dal numero 1 di SailGP, il Ceo Russel Coutts. Agostino Bartoli, lo chef del Gatto Rosso, ci ha portato in un mondo SailGP fatto di sapori e di odori. «Abbiamo collaborato con SailGP dal 17 maggio – ha raccontato lo chef – cucinando per un minimo di 3 persone a un massimo di circa 400. C’erano menu vegetariani, vegani, pescetariani, pensati per chi soffre di intolleranze alimentari, per diabetici e per celiaci. Abbiamo studiato un menu adatto all’evento: a pranzo i panini gourmet, la frutta fresca, la frutta secca, un cubo di parmigiano, pensato per persone che lavoravano tutto il giorno sotto il sole quindi un pasto equilibrato in calorie, proteine, carboidrati. La sera invece a cena la box prevedeva un piatto centrale accompagnato da dessert, una insalata, un misto di ortaggi, un primo piatto o un secondo a base di pesce, pollame, carne bianca. SailGP è un evento total green quindi non erano previsti carne rossa e salumi».

È stato curato anche il packaging delle box: oltre al logo del ristorante anche le bandiere raffiguranti la nazionalità della squadra del consumatore del pasto. «Abbiamo prodotto, impacchettato con le bandiere delle squadre – ha spiegato Bartoli – inserito i nomi degli ospiti (atleti, staff, tecnici), seguito delle diete particolari. Il nostro servizio catering iniziava nei nostri laboratori per poi passare alla consegna con i mezzi sui vari luoghi come alberghi o molo».


C’è chi ha apprezzato particolarmente queste scatole golose, come ha svelato lo chef. «Il numero 1 di SailGP qualche sera fa è venuto a cena nel nostro locale – ha concluso Bartoli - gli è piaciuto molto quello che ha mangiato. Lui è vegetariano e ha amato particolarmente l’acquasale in stile pugliese. Erano tutti entusiasti della città, sono stati bene, molto soddisfatti del cibo come i barattieri (le pagnottelle). Generalmente si torna dove si è stati bene». Questa in effetti è la speranza. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia