Rapina all'ufficio postale, bottino 80mila euro fermati dalla Polizia i tre presunti autori

Rapina all'ufficio postale, bottino 80mila euro fermati dalla Polizia i tre presunti autori
In tre sono stati fermati con l'accusa di rapina aggravata, sequestro di persona, tentata rapina e furto. A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di...

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In tre sono stati fermati con l'accusa di rapina aggravata, sequestro di persona, tentata rapina e furto. A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Taranto (titolare del fascicolo il Sost. Proc. Mariano Buccoliero), la Polizia ha dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla stessa Autorità Giudiziaria nei confronti di tre pregiudicati. L’indagine trae origine da una rapina commessa il 20 agosto a Talsano ai danni delle Poste Italiane, allorquando due individui, armati di una pistola, durante le fasi che precedono l’apertura al pubblico dell’agenzia “Talsano 1”, in via Lepanto 1, vi si sono introdotti all’interno, costringendo, sotto la minaccia dell’arma, la direttrice ed un dipendente a consegnare loro le somme di denaro contenute nella cassaforte e negli armadi blindati, conteggiate in 80.000 euro, di cui 2.000 in monete.

Nonostante la difficoltà di rinvenire sul luogo tracce utili al prosieguo delle indagini – anche a causa dell’assenza di un sistema di video-sorveglianza presso l’Ufficio postale – gli investigatori della Squadra Mobile individuarono, dopo un’attenta ricognizione dell’intera zona, ed in particolare nelle vie adiacenti, una telecamera di una privata abitazione, la visione delle cui immagini (registrate la mattina di quel 20 agosto) consentì di individuare non solo i soggetti descritti dalla vittime, ma anche due autovetture da loro stessi (e da un terzo complice) utilizzate per raggiungere il luogo e per darsi poi a successiva fuga.
Di rilievo anche le dichiarazioni fornite da un dipendente dell’Ufficio postale, a proposito del sospetto maturato nei confronti di tre soggetti a lui sconosciuti, notati qualche settimana addietro a bordo di un suv bianco, assumere un atteggiamento equivoco proprio nelle fasi di apertura al pubblico.

Nel corso delle indagini, durate poco più di un mese, si è appurato che gli indagati avevano già effettuato alcuni sopralluoghi presso altri probabili obiettivi, sia nel capoluogo che in altre località della provincia. È il caso di una gioielleria in via Cesare Battisti a Taranto, di una banca sita a Torricella, e ancora di un’altra gioielleria di Carosino. La mattina del 28 settembre gli stessi soggetti – che si aveva il sospetto stessero per compiere un’ennesima azione delittuosa – sono stati pedinati da alcuni equipaggi della Squadra Mobile. Avviatisi dalla Marina di Pulsano (da un’abitazione già individuata quale loro possibile covo) si sono diretti a Carosino, in Corso Umberto, dove – stando ai chiari contenuti intercettati – si preparavano a compiere una rapina ai danni di una gioielleria, azionne annullata a causa della presenza delle forze dell'ordine.
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Quotidiano Di Puglia