Pasqua a Taranto, tornano le "gare" per le processioni della Settimana Santa

Pasqua a Taranto, tornano le "gare" per le processioni della Settimana Santa
È la Domenica delle Palme e Taranto da oggi entra nella Settimana Santa in attesa della Santa Pasqua. È una domenica di festa ma è soprattutto una...

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È la Domenica delle Palme e Taranto da oggi entra nella Settimana Santa in attesa della Santa Pasqua. È una domenica di festa ma è soprattutto una giornata che segna il riabbraccio della città con i Riti e le tradizioni dopo due anni di forzata assenza a causa del Covid. Per 24 mesi, infatti, Taranto non ha visto i perdoni e le processioni nelle sue strade. Streaming, dirette social e iniziative alternative, tutte promosse in modo lodevole, con parrocchie e confraternite in prima fila, hanno cercato di colmare il vuoto in qualche modo, ma è evidente che la “diretta”, vedere dal vivo la “nazzicata”, osservare con i propri occhi il volto di Cristo sofferente nelle statue dei Misteri, ascoltare le marce eseguite dalla banda, è tutt’altra cosa. È ben altra cosa. E questo i tarantini (ma in verità non solo loro) lo sanno benissimo.

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Il programma

E così da stamattina comincia il breve percorso che porterà al clou dei Riti, a Giovedì, Venerdì e Sabato Santo quando di prima mattina il troccolante dei Misteri busserà alla porta del Carmine e chiuderà questa edizione 2022, mai tanto attesa, mai tanto desiderata. Prova ne sono le iniziative che hanno preparato l’atmosfera, come, per esempio, la Via Crucis dell’ultima domenica di Quaresima, il 3 aprile scorso, che il Carmine per la prima volta ha tenuto in piazza Giovanni XIII, con 52 poste di confratelli incappucciati impegnati per l’adorazione della croce, e non all’interno della chiesa come si è sempre fatto. 

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La giornata odierna può essere sostanzialmente divisa in due grandi momenti. Al mattino, in tutte le chiese, avverrà la benedizione dei rami di ulivo, il simbolo di questa giornata. L’arcivescovo Filippo Santoro, in particolare, benedirà le palme alle 9.30 nel cortile dell’Arcivescovado, in città vecchia, ricordando l’ingresso del Signore a Gerusalemme. Alle 11.30 l’arcivescovo sarà poi in Concattedrale per la messa. Sarà presente il Capitolo metropolitano. Una cerimonia importante terranno anche parrocchia e arciconfraternita del Carmine. Un piccolo corteo processionale partirà intorno alle 9.30 dalla chiesa per raggiungere piazza Maria Immacolata. Qui monsignor Marco Gerardo, parroco del Carmine e padre spirituale dell’Arciconfraternita, benedirà le palme. Il corteo, aperto da tre confratelli di cui uno, quello centrale, portatore del crocifisso, farà poi rientro al Carmine per la messa delle 10. Intorno alle 11 muoverà da piazza Maria Immacolata la banda “Santa Cecilia” di Taranto diretta dal maestro Giuseppe Gregucci. Attraverserà via D’Aquino e intorno alle 11.30 arriverà in piazza della Vittoria dove sosterà per suonare le musiche della Settimana Santa, anche questo appuntamento sentito e partecipato. 

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L’altro grande momento è quello delle “gare” dell’Addolorata e dei Misteri per l’aggiudicazione di poste, simboli e statue sia delle due processioni che del pellegrinaggio dei perdoni il Giovedì Santo. L’Addolorata terrà la “gara” in San Domenico con inizio alle 18.30, il Carmine, invece, debutterà nella nuova location della Concattedrale scelta, rispetto alla precedente sede, l’aula magna dell’Università in via Duomo, per la disponibilità di spazi maggiori. La “gara” dell’arciconfraternita del Carmine avrà inizio alle 20.30. L’accesso è riservato ai soli confratelli, uomini e gli orari sono stati programmati distanziati per consentire ai tantissimi che sono confratelli di entrambi i sodalizi, di partecipare ad entrambe le “gare”. Sia il segretario dell’Addolorata che quello del Carmine effettueranno due chiame. Citando simbolo o statua e ovviamente il nome del potenziale aggiudicatario. La seconda chiama è quella definitiva e il simbolo o la statua vengono aggiudicati una volta che il segretario avrà esclamato ad alta voce il fatidico “tre!”, seguito dal suono del campanello, e nessun’altra offerta superiore sarà stata avanzata rispetto all’ultima fatta.


Particolare delle “gare” è che tutte le statue vengono chiamate col loro nome tranne l’Addolorata che esce a mezzanotte del Giovedì Santo. Tradizionalmente e da sempre, si usa il termine “sdanghe” per identificare questa statua. “Sdanghe” ovvero i due lunghi assi di legno, dipinti di nero, sotto i quali ci sono otto portatori: quattro confratelli in abito di rito e altrettante forcelle. La “gara” del Carmine andrà avanti sino a notte fonda perché accanto alle otto statue, alle poste, ai simboli e alle forcelle dei Misteri, vengono chiamate per l’aggiudicazione anche tutte le “poste” del Giovedì Santo tra pellegrinaggio città vecchia e città nuova. 


Tutto da vedere l’esito delle “gare”, considerato che si viene da due anni di fermo. Nel 2019, ultima “gara” svolta, le “sdanghe” furono aggiudicate per 111mila euro contro i 57mila del 2018. La troccola fu invece assegnata per 22.800 euro contro i 19.000 del 2018. Per i Misteri, invece, si registrarono per Gesù Morto 30.000 euro (10.000 nel 2018), per l’Addolorata 27.000 (27.000 pure nel 2018) e 21.000 euro per la troccola (17.400). Gli introiti che le due congreghe riceveranno stasera servono, oltre alla parte organizzativa delle processioni (per esempio, l’ingaggio delle bande impegnate continuativamente per 16-17 ore), anche ad una serie di opere di carità e solidarietà che vanno dalla mensa dei poveri (Carmine) all’aiuto alle famiglie indigenti, purtroppo aumentate per i contraccolpi della pandemia, dalle borse di studio ai figli dei confratelli a tanti altri sostegni di tipo economico ed assistenziale. Un flusso solidale che, come ha ricordato di recente monsignor Gerardo, è andato avanti, anche nei due anni in cui le congreghe non hanno avuto le risorse delle “gare”, grazie alle economie e all’attenzione messa nella gestione.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia