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Stalking, calci, pugni, macchine bruciate e violenze sessuali. Due storie drammatiche nei confronti delle donne arrivano proprio il giorno dell'8 marzo a dimostrare quanto ancora ci sia da lottare contro violenza e abusi. Entrambe sono caratterizzate da un aspetto comune: gli uomini non avevano accettato la fine della relazione con la propria compagna.
Un arresto a Massafra
Un giovane originario di Taranto è stato arrestato dai Carabinieri del Comando Stazione di Massafra in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dall’ufficio Gip del Tribunale di Taranto. Il 27enne è indagato per le presunte ipotesi di stalking, violenza sessuale aggravata e lesioni personali. Nei fatti oggetto di contestazione, il giovane non avrebbe accettato la fine della relazione sentimentale con la compagna, e ogni tentativo di riconquistare la donna si sarebbe ben presto trasformato in una serie di comportamenti vessatori, quali numerosissime condotte moleste e appostamenti, sfociati nel più grave reato di stalking.
Addirittura, in uno degli ultimi episodi, nel quale la donna avrebbe cercato di chiarire una volta per tutte la sua decisione, il 27enne, approfittando della situazione di disagio psichico nel quale versava la vittima, l’avrebbe bloccata, per poi costringerla a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà.
Macchina incendiata per ripicca
Un palagianese è stato arrestato dai Carabinieri del Comando Stazione di Palagiano in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio Gip del Tribunale di Taranto. L’uomo, classe 1986, è indagato per le ipotesi di stalking, estorsione, violenza privata e danneggiamento seguito incendio.
Il 35enne che non avrebbe accettato la fine della relazione sentimentale con la compagna, ben presto avrebbe iniziato una serie di comportamenti vessatori, quali minacce, appostamenti e pedinamenti, servendosi anche di altre persone, sfociati nel più grave reato di stalking. In uno degli ultimi litigi, lo stesso avrebbe proferito, noncurante della presenza dei Carabinieri intervenuti, frasi minacciose contro la donna e dei suoi familiari, minacciando che avrebbe fatto incendiare le loro autovetture, qualora la stessa si fosse allontanata portando con sé la figlia.
Altro grave episodio, riportato nei fatti oggetto di contestazione, riguarda la richiesta estorsiva posta in essere dall’indagato, consistita nel costringere la donna a consegnargli la sua carta postepay, per poi colpirla con calci e schiaffi. Al termine dell’ennesimo episodio intimidatorio, la vittima, con i propri familiari, ha deciso di allontanarsi dal centro palagianese, provocando la reazione dell’uomo che avrebbe commissionato l’incendio di due autovetture nella loro disponibilità, nella notte tra il 23 e il 24 di gennaio.
La donna, caduta in uno stato di grave e perdurante ansia, si è quindi rivolta ai Carabinieri, che hanno svolto gli accertamenti necessari, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza sul conto dell’interessato. Quest’ultimo, una volta rintracciato dai militari e dopo le operazioni di rito, è stato conseguentemente tradotto presso la casa circondariale di Taranto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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Quotidiano Di Puglia