La sezione distaccata di Taranto della Corte d'assise d'appello di Lecce ha condannato a 30 anni di reclusione, nel processo bis dopo l'annullamento con...
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Giallo dell'uomo ucciso a fucilate, c'è un arrestato
È stata riconosciuta l'aggravante della premeditazione nei confronti di Benito Potenza, ritenuto l'esecutore materiale, del fratello Cosimo Potenza e di Francesco Longobardi, che erano stati condannati all'ergastolo con il rito abbreviato dal gup Martino Rosati il 2 aprile 2016. Nel primo processo d'appello (28 settembre 2017), poi annullato con rinvio dalla Cassazione, Benito Potenza aveva rimediato 20 anni, mentre il fratello Cosimo e Francesco Longobardi erano stati condannati a 18 anni. Dieci avventori furono presi in ostaggio e tenuti sotto tiro per 12 minuti nella sala giochi nell'attesa dell'arrivo dell'obiettivo dell'agguato. Secondo l'accusa, la vittima aveva avuto ripetuti contrasti con Benito e Cosimo Potenza e con Francesco Longobardi, sfociati anche in scontri fisici. Confermato il risarcimento alle parti civili (moglie, figli e fratelli della vittima) assistite dagli avvocati Rosario Orlando e Luca Balistreri.
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Quotidiano Di Puglia