Anziana morì dopo una caduta dalla sedia a rotelle in casa di cura. Condannato Oss

Anziana morì dopo una caduta dalla sedia a rotelle in casa di cura. Condannato Oss
Dieci mesi di reclusione con il beneficio della sospensione della pena, ma anche con l'obbligo di risarcire i danni alla parte civile. Con questo verdetto il giudice del...

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Dieci mesi di reclusione con il beneficio della sospensione della pena, ma anche con l'obbligo di risarcire i danni alla parte civile. Con questo verdetto il giudice del Tribunale di Taranto Benedetto Ruberto ha definito il processo a carico di un operatore socio sanitario finito sotto accusa per l'incidente in cui morì una nonnina di Taranto, di 88 anni, all'epoca dei fatti ricoverata in una casa di cura. La vicenda risale all'ottobre di tre anni fa.

I fatti


Quel giorno, infatti, l'imputato era in servizio nella struttura in cui era ospitata la donna purtroppo affetta da alzheimer e da altre patologie gravi. L'operatore aveva il compito di trasportare la donna con una sedia a rotelle in un'altra parte della casa di cura, ma mentre la assisteva durante l'operazione qualcosa andò male. L'addetto abbassò le spondine di protezione del letto della paziente e la aiutò ad alzarsi per posizionarla sulla carrozzina. Stando a quanto riportato nel capo di imputazione, l'uomo, un tarantino di 62 anni, sorresse solo parzialmente l'anziana. Fatto sta che durante il trasbordo sulla sedia a rotelle, l'anziana perse l'equilibrio e precipitò a terra, picchiando violentemente la testa sul pavimento.

La denuncia dei familiari


La malcapitata venne subito soccorsa e condotta d'urgenza in ospedale, dove le venne riscontrato un grave trauma cranico. L'incidente, quindi, avrebbe peggiorato la situazione già compromessa della donna, sino a provocarne, poco dopo, la morte. Sul caso, dopo la denuncia presentata dai familiari, è partita l'indagine della procura concentrata sulla condotta ritenuta negligente dell'addetto e ovviamente sulle tragiche conseguenze dell'incidente.

L'accusa di omicidio colposo


Il procedimento è culminato nella contestazione all'operatore socio sanitario dell'accusa di omicidio colposo. Dopo la richiesta formulata dal pubblico ministero Filomena Di Tursi, l'imputato ha scelto di definire la sua posizione con il ricorso al giudizio abbreviato. L'altro giorno il caso è arrivato al vaglio del giudice Benedetto Ruberto. Il magistrato ha condannato l'uomo a dieci mesi di reclusione e ha disposto anche il risarcimento per i tre figli che si sono costituita parte civile in giudizio, mediante l'avvocato Alessandro Scapati. Il risarcimento sarà quantificato in sede civile, ma il giudice ha disposto per i tre figli delle provvisionali immediatamente esecutive del valore di 122.000 euro per due di loro, e in 117.000 euro per la terza.
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Quotidiano Di Puglia