Arriva il permesso, si sblocca il cantiere per l’area parcheggio

Arriva il permesso, si sblocca il cantiere per l’area parcheggio
 Un altro importante passo è stato compiuto nel lungo percorso, a tratti tortuoso, che porterà Martina Franca ad avere finalmente un’area a parcheggio...

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 Un altro importante passo è stato compiuto nel lungo percorso, a tratti tortuoso, che porterà Martina Franca ad avere finalmente un’area a parcheggio attrezzata.

Un’area che sarà sovrastata da un parco urbano con affaccio sulla Valle d’Itria in una zona, ormai completamente di proprietà comunale, tra via Bellini e via Locorotondo. 
L’opera, sovvenzionata con circa 3,5 milioni di euro da fondi Cipe e da una quota parte (circa 600mila euro) di fondi comunali, è stata oggetto di una gara d’appalto posta in essere in tempi record complice l’obbligo di arrivare all’aggiudicazione provvisoria entro fine giugno dello scorso anno per non perdere le somme stanziate. 
In seguito è partita la lunga prassi dei controlli delle documentazioni riguardanti le prime due Ati classificate e l’iter riguardante la progettazione esecutiva che lunedì scorso ha prodotto il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. 
Un parere, quest’ultimo, tutt’altro che semplice da ottenere in quanto l’area è sottoposta a tutela e ha in sé immobili di interesse pubblico sottoposti a vincoli paesaggistici. 
Il 10 marzo scorso la Commissione per il Paesaggio aveva tracciato la strada nel suo parere favorevole, indicando alcune condizioni per la realizzazione dell’opera, inerenti soprattutto la salvaguardia delle strutture storiche insistenti attualmente nello spazio oggetto di intervento. 
 
Per quanto riguarda il trullo monocellulare posto nei pressi della rotatoria la commissione aveva indicato il restauro conservativo senza modifiche di materiali e convogliamento delle acque meteoriche, l’utilizzo delle chianche disponibili, l’esclusione di un nuovo pinnacolo e la conservazione della “patina del tempo”. 
Basandosi sul recupero della pavimentazione interna presente e su un ripristino dei muretti a secco come da norme regionali, la commissione ha indicato essenze autoctone per le piantumazioni nell’area quali quercia, leccio, roverella, vite e simili. Indicazioni anche per la struttura di sostegno ad archi della terrazza panoramica, da realizzare con “modularità e simmetria”, l’esclusione di pali in legno nelle sedute dell’anfiteatro naturale, il trapianto (e non l’estirpazione) delle attuali alberature che fossero in contrasto con i lavori da eseguire. 

Indagini conoscitive saranno previste per l’aspetto archeologico, attraverso saggi che precedano qualunque opera di scavo o piantumazione, e per la piccola masseria presente, compresa cisterna e trullo, attraverso la caratterizzazione delle murature e la rilevazione del degrado strutturale, dei materiali e della loro composizione. Basandosi anche sul parere favorevole, emesso il 19 aprile, da parte della Soprintendenza di Lecce che sottolinea come “le opere in progetto non producono significativa alterazione dello stato dei luoghi, risultando compatibili con il contesto paesaggistico tutelato”, il dirigente ha quindi rilasciato autorizzazione paesaggistica inviata al Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia, altro tassello in vista dell’avvio dei lavori che dovrebbero protrarsi per circa un anno, tempistica che appare adeguata per un intervento alquanto complesso che produrrà un’opera basilare per l’afflusso turistico ma anche efficace per rendere ancora più suggestivo un affaccio sulla Valle che potrà divenire anche un luogo per eventi culturali. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia