Travestiti da netturbini, entrarono nella villa rapinando gioielli e soldi per 50mila euro: preso l'ultimo uomo della banda

In totale sono sei gli arresti per l'episodio avvenuto a giugno scorso

Travestiti da netturbini, entrarono nella villa rapinando gioielli e soldi per 50mila euro: preso l'ultimo uomo della banda
È salito a sei il numero di persone arrestate dai carabinieri di Taranto con l'accusa di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali nei confronti del gestore di...

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È salito a sei il numero di persone arrestate dai carabinieri di Taranto con l'accusa di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali nei confronti del gestore di un complesso turistico di San Pietro in Bevagna, nella marina di Manduria, un 55enne di origini campane.

I militari hanno rintracciato e condotto in carcere anche Christian Scialpi, 25enne di Manduria, che ieri era sfuggito alla cattura. L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Taranto Rita Romano su richiesta del pm Remo Epifani era stata già notificata a Mario e Santo Scialpi, di 29 e 27 anni, fratelli di Christian, alla madre, Maria Rosaria Fanuli, di 46 anni, al convivente della donna, Ferdinando Portogallo, di 41 anni e al fratello di quest'ultimo, Marco Portogallo, di 35 anni.

I fatti

Nel pomeriggio del 24 giugno 2022, tre dei rapinatori, due armati di pistola e uno di coltello, travestiti da netturbini, avrebbero fatto irruzione nell'appartamento della vittima minacciandola e facendosi consegnare gioielli e denaro contante dal valore complessivo superiore ai 50mila euro. L'albergatore avrebbe tentato la fuga, ma sarebbe stato subito raggiunto, scaraventato a terra e colpito ripetutamente con calci e pugni, riportando diverse lesioni e la frattura del polso.

Dalle indagini è emerso che tre degli arrestati - Ferdinando e Marco Portogallo, insieme alla Fanuli - avrebbero lavorato nella struttura ricettiva come dipendenti e in quel periodo erano venuti a conoscenza delle abitudini dell'imprenditore che, però, li aveva allontanati una volta venuto a conoscenza dei loro precedenti penali. Gli stessi, in possesso delle chiavi dello stabile, avrebbero avuto un ruolo attivo nel furto, avvenuto qualche giorno prima la violenta rapina, di sei casse di un sistema di amplificazione, poi restituite dietro il pagamento di un riscatto di 1.400 euro.

 

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Quotidiano Di Puglia