Discarica a cielo aperto con firma d’autore in agro di Manduria. Risale a ieri l’ennesimo ritrovamento di una discarica abusiva in contrada Ciavarini, agro di Manduria,...
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Questa volta l’autore, titolare di un esercizio commerciale ben avviato, ha firmato la sua deprecabile azione, lasciando sui cartoni abbandonati la sua identità e il suo indirizzo.
Erano sugli involucri, contenenti un consistente quantitativo di lana di roccia, rifiuto speciale inserito nell’elenco dei codici cer (codice europeo rifiuti) per il quale la normativa vigente obbliga il conferimento e lo smaltimento in discariche autorizzate.
La lana di roccia è un materiale naturale con capacità di isolamento termico elevata, grazie alle sue proprietà isolanti e coibentanti è quindi è un materiale usato particolarmente in edilizia. Grazie alla sua struttura a celle aperte è fonoassorbente e oltre all’ottimo isolamento termoacustico, offre un ottimo comportamento in caso di incendio.
Evidentemente, sono stati effettuati dei lavori di ricondizionamento o restauro di locali, per cui la lana di roccia, è stata rimossa per essere sostituita da altro materiale coibentante. Sembrerebbe che sia stato proprio questo il motivo legato al restauro di locali o rifacimento forni, l’abbandono massiccio di questo materiale speciale inquinante dannoso per l’ambiente e la salute pubblica. Intanto gli agenti del Corpo Forestale dello Stato della stazione di Manduria sempre sensibili alle tematiche ambientali, immediatamente dopo la consegna dell’esposto dell’ecologista Carrieri, hanno effettuato un sopralluogo rilevando la presenza dei numerosi involucri di cartone contenenti, oltre alla lana di roccia, anche nome cognome ed indirizzo del presunto autore dell’abbandono dei rifiuti che ora rischia pesanti sanzioni, oltre alla denunzia all’autorità giudiziaria.
In conclusione, non si sa più davvero cosa fare per far comprendere che i rifiuti che vengono sparsi sul territorio, accumulandosi oltre ad avvelenare il suolo e l’aria arrecano danni irreversibili all’ambiente e alla salute pubblica. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia