​Ombre della mala sulle elezioni: il Prefetto nomina la commissione presso il Comune di Statte

Ombre della mala sulle elezioni: il Prefetto nomina la commissione presso il Comune di Statte
Il Prefetto di Taranto, Paola Dessì, su delega del Ministro dell’Interno, a seguito delle vicende giudiziarie che riguardano alcuni amministratori del Comune di...

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Il Prefetto di Taranto, Paola Dessì, su delega del Ministro dell’Interno, a seguito delle vicende giudiziarie che riguardano alcuni amministratori del Comune di Statte, ha nominato, ai sensi dell'art. 143, II comma del T.U.O.E.L., la Commissione incaricata di eseguire accertamenti ed approfondimenti mirati a verificare eventuali forme di condizionamento del buon andamento e del regolare funzionamento dell’attività amministrativa dell’ente.

Il collegio è costituito dal Viceprefetto Daniela Buccoliero, dal Comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale dei Carabinieri, Ten. Col. Francesco Marziello e dal Comandante della Sezione Tutela Economica del Nucleo di Polizia Economico — Finanziaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza , Cap. Giovanni Resta. Alla Commissione, che si insedierà nella giornata odierna, per svolgere le attività suddette è assegnato un termine di tre mesi, prorogabile di altri tre.

Cosa successe

L’inchiesta antimafia denominata “Dominio” esplose a metà gennaio con una raffica di arresti messa a segno dalle Fiamme Gialle. Nel mirino, come si ricorderà, l’attività di un presunto clan mafioso che avrebbe fatto riferimento a Davide Sudoso, ma anche gli intrecci tra i vertici della presunta cosca e i politici alla guida, fino a tre mesi fa, del Comune jonico. Rapporti che, secondo l’accusa, avrebbero pesantemente condizionato le elezioni comunali di tre anni fa che consegnarono al sindaco Andrioli il secondo mandato da primo cittadino della ex borgata di Taranto.  L’indagine battezzata “Dominio” è deflagrata il 15 gennaio scorso con l’operazione condotta dai militari della Guardia di Finanza, guidati dal colonnello Massimiliano Tibollo. Quel giorno le Fiamme Gialle eseguirono ventinove misure cautelari disposte dal gip su richiesta del pm della Dda di Lecce Stefano Milto De Nozza, che ha espresso parere favorevole ai domiciliari per gli indagati. A suscitare scalpore proprio l’arresto dell’allora sindaco e di due assessori della sua giunta per il supporto elettorale che, secondo gli inquirenti, avrebbero ricevuto dal clan alle amministrative del 2021. 

L’ex sindaco di Statte Francesco Andrioli un mese fa ha poi lasciato il carcere tornando a casa agli arresti domiciliari. E con lui hanno lasciato la cella nella quale erano rinchiusi da gennaio altri sei indagati. Tra loro anche l’ex assessore Ivan Orlando e il dirigente dell’Amiu Kyma Ambiente Lucio Rocco Scalera. 

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Quotidiano Di Puglia