Un'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Lecce nei confronti di 18 presunti appartenenti ad...
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Il clan italo-albanese operava nel territorio salentino e jonico, in particolare nei comuni di Lecce, Gallipoli, Guagnano, Brindisi, Taranto, Massafra e Statte.
Diciotto le ordinanze di arresto, 11 in carcere e 7 ai domiciliari. Di questi, 13 sono stati arrestati oggi (8 in carcere e 5 ai domiciliari) mentre 5 risutlano ancora latitanti. Un provvedimento interdittivo di sospensione dal pubblico ufficio per il finanziere.
Le ordinanze di arresto sono state emesse per: Tommaso Danese, 40 anni di Lecce (ma residente a Torino); Ervin Gerbaj, 35 anni, albanese Valona (senza fissa dimora); Marenglen Halka, 35 anni, di Fier (Albania); Marjus Halka, 32 anni, di Fier (Albania); Hendri Kapllani, 29 anni, di Valona; Gianluca Lorè, 33 anni di Brindisi; Giuseppino Mero, 52 anni di Cavallino; Alessandro Scalinci, 32 anni, di Campi Salentina.
Ai domiciliari sono finiti Christian Montanaro, 29 anni, di Taranto; Alessandro Quarta, 33 anni, di Lecce; Alessio Bellanova, 34 anni di Campi Salentina; Ermal Resulaj, 36 anni, di Valona (residente a Parabita); Davide Giovine, 38 anni, di Taranto (residente a Statte).
Risultano latitanti Avelino Ndou, 26 anni, di Shqiptare (Albania); Viktor Shaolli, 32 anni di Fier (Albania); Dario Profka, 26 anni, di Valona; Pilo Zanaj, 32 anni, nato in Albania ma residente a Massafra e Dhori Tole, 25 anni, di Korce (Albania) ma domiciliato a Lecce.
E c'e' anche un appuntato della Guardia di Finanza tra le 19 persone coinvolte nell'operazione antidroga della Gdf. Si tratta di Cristian Giannone, di 41 anni, di Cavallino (Lecce), in servizio presso il gruppo di Lecce. L'uomo, accusato di rivelazione del segreto d'ufficio, e' stato interdetto dai pubblici uffici dal gip che ha rigettato la richiesta di arresto avanzata dalla Procura di Lecce. Intrattenendo rapporti diretti con uno degli arrestati - secondo l'accusa - Giannone ha comunicato gli estremi delle pattuglie della Guardia di finanza in uscita per l'indagine, fornendo le targhe delle auto-civetta. In cambio - secondo il pm - ha ricevuto soldi e benefit.
Documentati quaranta episodi di cessione di eroina, cocaina, marijuana - non soltanto in Salento, ma anche a Milano e in provincia di Bari - e arrestati in flagranza 12corrieri. "L'operazione - ha spiegato Cataldo Motta - dimostra ancora una volta come la criminalità leccese e brindisina abbia il monopolio dei traffici illegali con l'Albania, a causa di rapporti decennali ormai consolidati, e che qualunque movimento di droga da quel Paese, anche destinato al Nord Italia, debba passare dal Salento".
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Quotidiano Di Puglia