Doccia fredda per i lavoratori di ArcelorMittal a Taranto: l'azienda ha annunciato il ricorso alla Cassa integrazione per 1400 unità per la durata di 13 settimane....
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Un mix di fattori sta penalizzando l’intero settore dell’acciaio europeo che soffre una situazione economica sempre più peggiorata negli ultimi mesi. Tutti gli indicatori evidenziano un forte rallentamento del mercato e non solo nel settore automotive, attualmente in calo del 10%. L’indice PMI è sceso a 47,4 nel marzo 2019, andando per il sesto mese consecutivo sotto quota 50 e raggiungendo il punto più basso dal maggio 2013. Il comparto siderurgico ha registrato un progressivo rallentamento a partire dal primo trimestre di quest’anno, in particolare, in riferimento ai prodotti siderurgici da coils.
"Ad oggi si registra un’importante riduzione del consumo di acciaio a livello europeo e, anche italiano, che ha determinato un progressivo minor carico di ordini e, quindi, di lavoro. Accanto alla riduzione della domanda di acciaio in Italia si è registrato un aumento senza precedenti delle importazioni da Paesi Terzi: nei primi quattro mesi del 2019 le importazioni di prodotti da coils e lamiere sono aumentate del 51% rispetto allo stesso periodo del 2018 (anno quest’ultimo già di per sé record per importazioni da Paesi Terzi). Inoltre, tale contesto sopravviene a un periodo in cui le scorte a magazzino sono aumentate ben oltre i livelli standard di giacenza".
Ad aggravare la situazione, le deboli misure di salvaguardia per le importazioni di acciaio adottate dalla Commissione Ue, che ci rendono vulnerabili in un momento in cui i prezzi dell'acciaio sono bassi, i costi energetici elevati e i costi delle materie prime in continuo aumento.
Ieri, a lanciare un forte grido di allarme, 45 Amministratori Delegati dei più importanti gruppi siderurgici europei che hanno scritto una lettera aperta ai Capi di Stato e di Governo della Ue e alle Istituzioni Comunitarie per chiedere un'azione urgente a sostegno del settore.
Nonostante questo scenario molto critico, ArcelorMittal Italia conferma il proprio impegno su tutti gli interventi previsti per rispettare il piano industriale e ambientale, al termine dei quali, con un investimento da più di 2,4 miliardi di euro, Taranto diventerà il polo siderurgico integrato più avanzato e sostenibile d’Europa.
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Quotidiano Di Puglia