Ilva, trattativa interrotta: tavolo “congelato”

Ilva, trattativa interrotta: tavolo “congelato”
Tavolo congelato e rimandato a data da destinarsi: è rottura tra sindacati e Am InvestCo sul piano occupazionale Ilva al termine del tavolo romano con la mediazione del...

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Tavolo congelato e rimandato a data da destinarsi: è rottura tra sindacati e Am InvestCo sul piano occupazionale Ilva al termine del tavolo romano con la mediazione del viceministro Bellanova. Non sono state sufficienti quasi sette ore di riunioni tra ristrette e plenarie per aprire spiragli.

L’azienda resta ferma sull’impostazione iniziale: 10mila riassunti subito ma al termine del completamento del piano industriale (secondo le stime iniziali, nel 2023), quel numero calerebbe a poco meno di 8.500 unità. Sindacati compatti nel respingere questo schema: non c’è spazio per alcun esubero e il diktat prevede l’intera platea dei lavoratori del gruppo - poco meno di 14mila, nello specifico 13.800 - dentro ArcelorMittal.

Si attendono adesso delle reazioni dai lavoratori che, in questi giorni, ascolteranno il resoconto durante le assemblee sindacali. Non si esclude uno sciopero unitario come a ottobre. 
Lo sforzo - secondo l'azienda - è già stato compiuto portando dalle iniziali 8.500 alle 10mila unità assunte in seguito al pressing dell’Esecutivo. Al termine del piano industriale, però, quel numero scenderebbe a meno di 8.500 unità e non si può trattare. Gli esuberi confluirebbero nell’Amministrazione straordinaria per opere di bonifica al di fuori del perimetro aziendale. Per le organizzazioni sindacali, un’impostazione inaccettabile. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia