ROMA, 7 GEN - "In tre anni si sono perse quote di mercato. E le conseguenze mi preoccupano. Nel bando governativo di vendita non si fa riferimento alla salvaguardia degli attuali...
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"Siamo in presenza di una scelta, vendere o affittare l'impresa. Fino al 10 di febbraio, quando scade il bando del governo, non sapremo quanti soggetti interessati ci sono, italiani o stranieri. L'unica certezza e' che per rimanere un Paese avanzato abbiamo bisogno di una siderurgia di qualita', per questo sara' decisivo anche il piano industriale per Taranto, oltre a chi controlla la fabbrica", dice Landini. "La quantita' di soldi che serve a risanare e rilanciare Ilva e' tale, almeno 3 o 4 miliardi, che e' difficile pensare che senza un intervento pubblico si possa trovare una soluzione".
Intanto le segreterie territoriali Fim, Fiom e Uilm di Taranto e le rappresentanze sindacali unitarie dell'Ilva hanno chiesto un incontro urgente alla presidenza del Consiglio di ministri per discutere della situazione dello stabilimento siderurgico e degli scenari futuri alla luce della pubblicazione del decreto che accelera la vendita delle aziende del gruppo Ilva. "Deve essere estremamente chiaro - e' detto in una nota - che qualunque assetto futuro, legato anche ad eventuali innovazioni tecnologiche, non deve ridurre il peso dell'azienda stessa, ridimensionando il lavoro e le attivita'".
Le organizzazioni sindacali ammettono che "indiscutibilmente cresce di ora in ora la preoccupazione e l'angoscia tra i lavoratori soprattutto per le eventuali ricadute negative in termini di frammentazioni societarie, le quali se praticate, inevitabilmente determinerebbero a nostro avviso pericolosi scenari per quanto riguarda il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, l'effettivo risanamento ambientale e il rilancio dell'azienda".
Alla luce "di quanto denunciato, in assenza di un tempestivo coinvolgimento", Fim, Fiom e Uilm precisano che "daranno inevitabilmente avvio ad una intensa fase di mobilitazione. "Il confronto - spiegano - si ritiene imprescindibile per ribadire la strategicita' del settore siderurgico per l'intero Paese per il suo peso industriale ed economico, la garanzia per il pieno ed effettivo risanamento ambientale della fabbrica e la totale salvaguardia degli attuali livelli occupazionali in termini di lavoratori diretti e di indotto, questi ultimi gia' pesantemente penalizzati". (ANSA) Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia