TARANTO, 11 GEN - "Allo stato non si ravvisano situazioni che potranno determinare esuberi di natura strutturale". Lo scrive il direttore delle Risorse Umane Area Sud...
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Il piano esposto oggi ai sindacati, che indica 3519 esuberi temporanei e la produzione fissata a 17mila tonnellate giornaliere di acciaio, permetterà "di adeguare tempestivamente - puntualizza l'azienda - le produzioni di acciaio al livello della domanda di prodotto attesa dal mercato di riferimento consentendo, anche attraverso la drastica riduzione dei costi, di limitare e in un secondo tempo, di annullare le perdite di esercizio".
Nel documento non si affronta il problema della ristrutturazione dell'altoforno 5, il più grande d'Europa, fermato nel marzo scorso, che garantiva il 40% della produzione. Lo stabilimento di Taranto, secondo fonti sindacali, dovrebbe utilizzare a pieno regime l'Acciaieria 1 con due colate continue e altrettante colate per l'Acciaieria 2, gli Altiforni 1 e 4, i Treni nastri 1 e 2 e il reparto Laf (Laminatoio a freddo). Il Tubificio 1 viene impiegato per qualche commessa, mentre il Tubificio 2 è fermo e non si prevede per il momento la ripartenza. Sono "in sofferenza perché il lavoro è poco - dicono i sindacati - il Treno lamiere e i reparti Rivestimento ed Erv". (ANSA). Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia