Taranto, dopo l'uscita dei perdune la processione dell'Addolorata

Taranto, dopo l'uscita dei perdune la processione dell'Addolorata
Al suo risveglio, il venerdì santo, Taranto trova tracce di nottate trascorse seguendo il pellegrinaggio dell’Addolorata, tra la città vecchia ed il borgo. In...

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Al suo risveglio, il venerdì santo, Taranto trova tracce di nottate trascorse seguendo il pellegrinaggio dell’Addolorata, tra la città vecchia ed il borgo. In molti appassionati, le parole dell’arcivescovo, monsignor Filippo Santoro, sul ballatoio della Chiesa di San Domenico, con tutti i simboli uniti in una suggestiva nazzicata sulla scalinata, restano impresse perchè si rivolgono alle ferite di cuori e luoghi ed utilizzano un linguaggio aggregante destinato ad un popolo unito in queste circostanze.

Ieri sera ha ricordato la domenica delle Palme di sangue della Chiesa Copta, il terrorismo in Francia, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Svezia ed Egitto, i venti di guerra in Siria e Corea, con gli occhi del mondo puntati sulle strategie di Stati e Uniti e Russia ed ancora ha dichiarato: «Liberaci dall’indifferenza verso i migranti, donaci regole per l’accoglienza ispirate alla giustizia, alla prudenza, ma sempre alla solidarietà. Libera il nostro cielo, il nostro mare e la nostra terra dall’inquinamento. Liberaci dalle precarietà del lavoro, dalla disoccupazione particolarmente quella giovanile, dal caporalato, dall’illegalità e dagli inganni delle droghe diffuse dai mercanti di morte. Non saremo mai tuoi figli se volteremo la faccia verso coloro i quali soffrono».
Una benedizione speciale l’ha chiesta a favore dei tarantini ed in particolare aveva in mente il vecchio centro storico: «Madonna Addolorata confidiamo in te. Fa sorgere sulla nostra città, a cominciare da Taranto vecchia, la grazia della risurrezione per la passione del tuo figlio e per il tuo immenso amore di madre».
Altre parole le ha rivolte agli ammalati, ai tarantini fuori sede, ai nostalgici. La pausa all’Istituto Maria Immacolata dovrebbe durare un’oretta ed alle 11, orario non sicuro, dovrebbe riprendere il pellegrinaggio verso la città vecchia, tra le vie centrali dell’isola pedonale, le vie D’Aquino, Margherita e Matteotti, il ponte girevole e via Duomo fino alle 14.30 circa quando si prevede il ritorno a casa di una mamma sofferente accolta con il Coro Alleluia e la Desolata. I confratelli dell’Addolorata si ritroveranno la domenica di Pasqua, prima della veglia notturna, e bruceranno in un braciere le preghiere custodite in sacchetti neri nell’ultimo anno, custoditi nella nicchia della Madonna. Le nuove intenzioni saranno raccolte il 20 aprile alle 18.30, durante la funzione conclusiva del “Septimo Die”.

Gli stessi, hanno incrociato all’alba “i perdune” incappucciati e scalzi del Carmine in pellegrinaggio, protagonisti di un abbraccio simbolico. Le poste erano uscite ieri pomeriggio alle 15, inaugurando i riti, tra madonnari, statuine di terracotta, scatti fotografici a volontà, dirette social mediatiche e comunità di igers su instagram con l’hashtag #Tarantosettimanasanta.
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Quotidiano Di Puglia