Undici colpi di pistola esplosi a ripetizione. Molti dei quali a segno. Così l'altra sera a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, è strato assassinato...
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Donato Carbone mercoledì sera aveva appena fermato la vettura nel garage della sua abitazione, quando è stato investito dalla tempesta di fuoco che non gli ha dato scampo. Si è accasciato sul sedile della sua Mercedes ed è morto sul colpo. A lanciare l'allarme è stato un vicino della vittima, molto conosciuta in quella zona. Il tarantino, infatti, da tempo viveva nel comune a nord- est di Milano con la sua famiglia.
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L'altra sera il 63enne, con alle spalle un passato da titolare di una impresa di ristrutturazioni, è uscito dalla sua casa per fare un salto al supermercato. Voleva comprare un'insalata. Si è allontanato ed è rientrato dopo pochi minuti. Ma nel corridoio dei box condominiali, lontano dalle telecamere di videosorveglianza del complesso, ha trovato ad attenderlo il suo assassino. Il killer ha individuato l'obiettivo e ha premuto a ripetizione il grilletto della sua pistola calibro 9x21. I primi colpi sono stati esplosi da lontano, ma sparando il sicario si è avvicinando continuando a scaricare piombo sulla vittima.
Per il povero Donato Carbone non c'è stato nulla da fare. È stato raggiunto da diverse pallottole ed è caduto riverso sul sedile della sua macchina.
Il cadavere è stato trovato da quel vicino che ha subito chiesto l'intervento dei carabinieri. Sul posto sono piombati gli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale .
Gli inquirenti, coordinati dal tenente colonnello Cataldo Pantaleo, hanno immediatamente effettuato i rilievi per chiarire la dinamica dell'agguato. E hanno avviato le indagini per individuare movente e responsabile del brutale omicidio.
I primi accertamenti hanno consentito di ricostruire i momenti dell'imboscata e la fuga del killer a bordo di una utilitaria rubata. Macchina che è stata già ritrovata dai carabinieri durante la febbrile attività avviata mercoledì sera.
I militari, in queste ore, stanno pazientemente ricostruendo gli ultimi spostamenti e contatti della vittima. Per questo stanno scavando nella memoria del suo cellulare. Si indaga in varie direzioni, ma, stando a quanto filtrato, ci sarebbe una pista privilegiata. E già a stretto giro di posta si potrebbe registrare la prima e decisiva svolta per risalire al killer. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia