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Un pericoloso carico di circa dieci chili di funghi è stato rubato nella notte dall’interno di un’auto che era parcheggiata nel centro urbano di Manduria. Peccato però che il succulento bottino sia potenzialmente letale. I funghi sono stati raccolti per finalità di ricerca (individuare le somiglianze con specie commestibili), ed erano contenuti in un sacco tenuto sul sedile posteriore.
A lanciare l’allarme è stato il proprietario consapevole di aver raccolto funghi della pericolosissima specie Amanita Phalloide, tra altri buoni del tutto simili che avrebbe dovuto portare all’ufficio micologico della Asl dove con gli specialisti avrebbe dovuto selezionare le diverse varietà descrivendo la somiglianza per finalità di ricerca.
L'appello disperato sui social: non mangiateli
Da qui l'allarme sui social.
La pericolosa somiglianza con la specie pregiata
I funghi di questa particolare specie nociva per l’uomo, spiega sempre l'autore della disavventura, nella prima fase di crescita detta ovoide, prendono la forma di un fungo molto ricercato, detto ovulo buono, dal gusto dolcissimo usato crudo nell’insalata. Simile nella forma e nel colore, ma completamente diverso il gusto (da non provare) e l’effetto che l’uovo «cattivo» della Amanita Phalloide ha sull’organismo. Gli esemplari giovani, ancora chiusi a uovo, possono essere scambiati dai più inesperti con funghi bianchi o biancastri di forma subsferica, come alcune specie cosiddette Bovista e Lycoperdon oppure con altre specie sempre bianche del genere Agaricus che nelle prime fasi della crescita hanno un aspetto molto simile all’uovo cattivo della Mannita. Per questo la raccolta e la vendita di funghi è regolata da una normativa molto stretta che obbliga i raccoglitori anche occasionali ad avere una speciale licenza rilasciata dagli uffici competenti della Asl. La vendita abusiva di funghi di qualsiasi specie è vietata agli abusivi ed espone il venditore a multe salatissime oltre alla distruzione del prodotto sulla bancarella. La Amanite contiene una tossina che nella migliore dei casi provoca danni irreversibili al fegato e ai reni e può portare alla morte.
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