Emissioni all'ex Ilva, assolti l'ex commissario e l'ex direttore

Emissioni all'ex Ilva, assolti l'ex commissario e l'ex direttore
Il fatto non sussiste. È la formula con la quale il giudice Loredana Galasso ha assolto l’ex commissario straordinario dell’Ilva di Taranto Piero...

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Il fatto non sussiste. È la formula con la quale il giudice Loredana Galasso ha assolto l’ex commissario straordinario dell’Ilva di Taranto Piero Gnudi e dell’ex direttore dello stabilimento Ruggero Cola che rispondevano di getto pericoloso di cose e gestione non autorizzata di rifiuti nel processo ribattezzato “Ambiente svenduto bis”. Per i due imputati la procura aveva chiesto l’assoluzione e il tribunale ha accolto la richiesta ritenendo che non vi fossero responsabilità rispetto alle accuse. Già in fase di indagini preliminari, tuttavia, la procura ionica aveva chiesto per due volte l’archiviazione, ma il gip Vilma Gilli a disporre nuove indagini e successivamente aveva ordinare l’imputazione coatta e quindi l’avvio del processo.

I due manager erano accusati di non aver rispetto gli obblighi imposti dall’Autorizzazione integrata ambientale e le norme del testo unico sull’ambiente nel periodo tra giugno 2013 e giugno 2014 determinando “illecitamente lo sversamento di una quantità imponente di emissioni diffuse e fuggitive, nocive in atmosfera, emissioni derivanti dall’area parchi, dall’area cokeria, dall’area agglomerato, dall’area altiforni, dall’area acciaieria, e dall’attività di smaltimento operata nell’area Grf, nonché dalle diverse torce dell’area acciaieria a mezzo delle quali (torce) smaltivano abusivamente una grande quantità di rifiuti gassosi”. 

Nello stesso procedimento, esattamente un anno fa, sempre il giudice Galasso aveva dichiarato l’intervenuta prescrizione nei confronti dell’ex amministratore straordinario Enrico Bondi e per l’ex direttore di stabilimento Antonio Lupoli. Nel procedimento si erano costituiti parte civile il Comune di Taranto che, aveva chiesto un risarcimento danni per 10 milioni di euro e Legambiente che aveva invece avanzato una richiesta di 500mila euro.

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Quotidiano Di Puglia