«Dimensionamento scuole, non possiamo perdere sette scuole»: la protesta della Cisl

«Dimensionamento scuole, non possiamo perdere sette scuole»: la protesta della Cisl
Sono in arrivo tagli alle scuole, ma la Cisl Scuola dice “no” al dimensionamento perché a pagarne le conseguenza saranno il personale, gli studenti e le...

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Sono in arrivo tagli alle scuole, ma la Cisl Scuola dice “no” al dimensionamento perché a pagarne le conseguenza saranno il personale, gli studenti e le loro famiglie.

Le critiche

«Il piano di dimensionamento, così come licenziato dalla Regione - ha affermato il segretario generale di Cisl Scuola Taranto Brindisi Fabio Mancino - desta perplessità, tanto nella forma quanto nella sostanza. Nella provincia jonica si assiste ad un déjà vù: diversi anni fa il territorio era stato interessato da un drastico decremento del numero delle istituzioni scolastiche, generando scuole con oltre 1.800 alunni». Il sindacalista ha ricordato che le organizzazioni sindacali non hanno potuto giocare il proprio ruolo sin dall’inizio, così come sarebbe stato giusto: «È poi mancato quel confronto serrato con le organizzazioni sindacali che sicuramente avrebbe consentito di trovare la migliore soluzione possibile. Se poi si considera che eravamo tutti in attesa di una legge di bilancio che avrebbe potuto, così come è stato, ridurre l’impatto del piano di dimensionamento e prorogare di qualche giorno i termini, non trova giustificazione il fatto che la delibera regionale è stata fatta a fine dicembre e non il 5 gennaio 2024 (termine ultimo) dopo un ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali». 

Mancino ha poi illustrato quanto previsto dal piano di dimensionamento. «Le scuole interessate per Taranto e provincia - ha affermato - saranno 14 e pertanto si perderanno 7 scuole: una superiore nel capoluogo jonico e ci sarà un Istituto comprensivo in meno nei comuni di Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Mottola, Palagiano e San Giorgio Jonico. Nello specifico, si costituirà per il comune di Castellaneta, un nuovo istituto comprensivo derivante dalla fusione dell’Istituto comprensivo “Pascoli-Giovinazzi” con l’Istituto comprensivo “Surico”; per il comune di Crispiano un unico Istituto comprensivo derivante dalla fusione delle due Istituzioni scolastiche comunali il circolo didattico “Mancini” con l’Istituto comprensivo “Severi”; per il comune di Ginosa un unico Istituto comprensivo derivante dalla fusione delle due Istituzioni scolastiche comunali l’Istituto comprensivo “Deledda-San Giovanni Bosco” con l’Istituto comprensivo “Calò”; per il comune di Mottola un unico Istituto comprensivo derivante dalla fusione delle due Istituzioni scolastiche comunali il circolo didattico “San Giovanni Bosco” con l’Istituto comprensivo “Manzoni”; per il comune di Palagiano un unico Istituto comprensivo derivante dalla fusione delle due Istituzioni scolastiche comunali l’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” e “Rodari”; per il comune di San Giorgio Jonico un unico Istituto comprensivo derivante dalla fusione delle due Istituzioni scolastiche comunali l’Istituto comprensivo “Giovanni Pascoli” ed il circolo didattico “Maria Pia”; nella città di Taranto ci sarà una nuova Istituzione scolastica derivante dalla fusione tra I’Istituto “Liside” e l’Istituto “Cabrini”». 


Una situazione che non lascia tranquilla la Cisl Scuola. «Per noi - ha detto il segretario generale Fabio Mancino - la riorganizzazione della rete scolastica non può e non deve rispondere solo a logiche numeriche, né può essere concepita come qualsiasi altra pubblica amministrazione, perché non può prescindere dalle caratteristiche e dai bisogni delle singole comunità. Combattere il disagio e la dispersione, aumentare la qualità dell’offerta formativa sono esigenze ineludibili e il piano deliberato non sembra essere adeguato. Oltre alla perdita importante di posti di lavoro (si prevede un decremento di 100 unità di personale Ata), il rischio di avere personale docente in esubero, "perdente-posto”, e di perdita di posti in organico di dirigente scolastico e di direttore dsga. Le conseguenze le pagheranno i nostri giovani e le loro famiglie». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia