«Mittal senza dispositivi di prevenzione». Licenziato dipendente dopo il post su facebook

«Mittal senza dispositivi di prevenzione». Licenziato dipendente dopo il post su facebook
Licenziato per un post su Facebook pubblicato durante l’orario di lavoro in cui criticava l’azienda per la mancanza di dispositivi di prevenzione. Un operaio Mittal...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Licenziato per un post su Facebook pubblicato durante l’orario di lavoro in cui criticava l’azienda per la mancanza di dispositivi di prevenzione. Un operaio Mittal  di Taranto è formalmente non più dipendente della società dal 14 aprile ma la sua storia risale a più di un mese fa. Il licenziamento è di metà marzo, il post sulla bacheca risale al 9 marzo. E' stato «licenziato per aver commentato sulla propria bacheca di Facebook quel che realmente accade in fabbrica», denuncia Francesco Rizzo, coordinatore provinciale dell'Usb, che parla di «un'azienda senza scrupoli». 

Rizzo evidenzia anche una presunta disparità di trattamento nel pagamento delle aziende dell'indotto e definisce questo un «atteggiamento razzista. Ci risulta - sostiene il sindacalista - che i bonifici siano arrivati ad alcune aziende del nord, diverso trattamento per quelle locali, che attendono ancora il pagamento degli arretrati».

Diverse le prese di posizioni dal mondo politico per chiedere alla multinazionale di fare un passo indietro.
«Chiediamo la revoca di questo provvedimento disciplinare e rinnoviamo il nostro auspicio affinché questa impresa si decida, finalmente, ad improntare alla massima correttezza ed equilibrio i rapporti con i lavoratori, i sindacati, le istituzioni del territorio e le imprese dell'indotto, non potendo pensare di continuare ad assumere, a Taranto - dichiara l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Mino Borraccino - , questo atteggiamento inaccettabile, da "padroni del vapore" di ottocentesca memoria, alla esclusiva ricerca del profitto».


  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia