Cappelle abusive nel cimitero, in 6 sotto processo

Cappelle abusive nel cimitero, in 6 sotto processo
Sarà un processo a delineare la sussistenza di eventuali reati nella realizzazione di cappelle e strutture funerarie nel cimitero di Talsano. Ieri, il giudice della...

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Sarà un processo a delineare la sussistenza di eventuali reati nella realizzazione di cappelle e strutture funerarie nel cimitero di Talsano. Ieri, il giudice della preliminare dottoressa Valeria Ingenito ha mandato a giudizio i sei imputati coinvolti, demandando ai colleghi del tribunale il compito di verificare la sussistenza effettiva delle irregolarità che erano state contestate a suo tempo dalla procura della Repubblica.


Nell’ambito delle nuove costruzioni nel cimitero di Talsano, come è noto, le stesse erano finite sotto sequestro nel 2013 perché ritenute abusive e non rispondenti nella sostanza ai progetti presentati in Comune.
Fra le contestazioni anche quelle di falso ideologico. Nel novembre del 2014, era stato il pm dottor Maurizio Carbone, titolare dell’inchiesta, a definire le indagini e a far partire il canonico avviso nei confronti dei coinvolti: imprenditori, società e dipendenti comunali, in tutto sei persone.

Il caso giudiziario, aveva fatto registrare anche risvolti di tipo amministrativo, per via di un contenzioso fra il Comune di Taranto e la società “Erregiesse” che fa capo all’ex presidente reggente di Confindustria Angelo Bozzetto. La decisione del Tar di Lecce, per la cronaca, si era risolto in favore della società privata. In ogni caso, la società era finita nel mirino dell’inchiesta sfociata nel sequestro disposto dal giudice per le indagini preliminari dottor Martino Rosati su richiesta dello stesso dottor Carbone.
Sotto chiave erano così finite sessantacinque cappelle gentilizie, quarantaquattro edicole funerarie e centottanta tumuli dell’area “Santa Maria Porta del Cielo”. Tuttavia, il sequestro disposto dalla magistratura ed eseguito dai carabinieri aveva coinvolto pure un cantiere, che era stato aperto per la costruzione di ulteriori cappelle cimiteriali.
I sigilli erano stati apposti anche su costruzioni già vendute. Peraltro, per evitare disagi ai familiari dei defunti era stata chiesta la facoltà d’uso.

L’indagine diretta dal pubblico ministero inquirente sul cimitero di Talsano era andata ad incrociarsi con la querelle che da tempo vedeva contrapposti la società di Bozzetto e il Comune. L’impresa, infatti, aveva ottenuto la gestione delle aree cimiteriali nell’ambito di un project financing, risalente al 2004, che prevedeva l’ampliamento del cimitero di Talsano ai terreni di località “Pazzariello”.
Quel progetto, secondo il Comune, non avrebbe incluso la possibilità di realizzare le cappelle e i tumuli che sarebbero, quindi, senza licenza. Di qui la guerra tra Comune e società. Sul piano giudiziario, in ogni caso, la vicenda era sfociata nell’intervento della procura e nella raffica di sequestri.
 

Ieri, accogliendo la richiesta dell’accusa pubblica, la dottoressa Ingenito ha disposto l’approfondimento dibattimentale. Nel processo che partirà in tribunale dal 5 maggio prossimo, sono coinvolti lo stesso Bozzetto e poi Annamaria Franchitto, segretario generale del comune di Taranto, Nicola Perchiazzi, all’epoca dirigente dei lavori pubblici al comune ionico, Gaetano Paladino, capo servizio del settore lavori pubblici, Michele Zittucro e Nunzio Cocciolo, entrambi assistenti tecnici addetti ai sopralluoghi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia