A Taranto una cura innovativa per i tumori. È stata provata per la prima volta in Puglia, su una donna di 42 anni, una nuova metodologia per la cura di carcinomi...
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Si tratta della prima paziente in Puglia sottoposta a questo trattamento con un radiofarmaco disponibile in regione solo da maggio scorso e somministrabile solo in alcuni centri regionali (per ora Taranto e Barletta). La metodica si chiama Radioterapia metabolica (PRRT Peptide Radio Receptorial Therapy) e può essere effettuata a pazienti con carcinomi neuroendocrini gastro-entero-pancreatici (NET-GEP) ben differenziati (G1 e G2) progressivi, non asportabili o metastatici, positivi ai recettori della somatostatina.
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I carcinomi neuroendocrini sono dei tumori ubiquitari, la cui incidenza è 0,4-0,9% del totale e che nel 60% dei casi si sviluppano in sede gastro-enterico-pancreatico: è stimato che in Puglia le persone interessate da questo ultimo tipo di patologia sono circa 50/60 all’anno e ora potranno avere una metodica innovativa per affrontare la malattia. Questo tipo di cura finora era possibile in Italia solo nei centri pilota di Reggio Emilia e Meldola (FC).
Il trattamento è indicato a pazienti adulti che presentano metastasi e già sottoposti a terapia con altri farmaci che però non sono riusciti a bloccare la progressione della malattia; il radiofarmaco utilizzato (Lutezio 177LU) si lega ai recettori della somatostatina ed è in grado di determinare la lisi o morte delle cellule tumorali, viene somministrato in 4 cicli a distanza di 8 settimane in ricovero protetto (in stanze schermate) della durata di un paio di giorni. Ogni ciclo è preceduto da esami diagnostici per valutare le condizioni del paziente e seguito da una scintigrafia per verificare il legame del radiofarmaco nelle sedi della malattia. Pur non avendo controindicazioni, è importante che i pazienti sottoposti a questo trattamento si idratino abbondantemente nei giorni successivi al trattamento per eliminare la radioattività del farmaco.
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Quotidiano Di Puglia