Bacinelle a terra per raccogliere l'acqua che piove dal soffitto: benvenuti in tribunale

Bacinelle a terra per raccogliere l'acqua che piove dal soffitto: benvenuti in tribunale
Sono immagini davvero sconcertanti quelle del tribunale di Taranto in questi giorni di pioggia abbondante in città. Bagni indecorosi, crepe lungo i muri, acqua che cade...

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Sono immagini davvero sconcertanti quelle del tribunale di Taranto in questi giorni di pioggia abbondante in città. Bagni indecorosi, crepe lungo i muri, acqua che cade copiosa dal tetto e infine un pavimento (quello in linoleum) che mostra i segni del tempo, peccato che sotto ci sia ancora l’ex copertura in amianto. Disagi avvertiti da tutti gli operatori costretti a lavorare in condizioni di estremo degrado.

A denunciare la situazione è la Cgil: "Abbiamo scritto al presidente e al dirigente amministrativo del Tribunale di Taranto, nonché allo Spesal – dicono Cosimo Sardelli e Lorenzo Caldaralo, della Fp Cgil di Taranto – e attendiamo che al più presto si possa convocare un incontro, che dopo temporeggiamenti e attese, ora consideriamo urgente. Quello che desta maggiore preoccupazione è la condizione di salubrità di uno stabile che ogni giorno viene frequentato da centinaia di lavoratori e operatori del settore e migliaia di cittadini. Appare ineludibile una verifica sullo stato del pavimento realizzato a copertura dall’originaria pavimentazione in amianto  in particolare, si riscontrano in tutti i piani del palazzo la presenza di diverse aree dove la predetta copertura risulta evidentemente rovinata e divelta. In un caso, addirittura, si riscontra una buca nel pavimento, dove all’interno è evidente la presenza di polveri bianche. Talvolta, l’intervento si è limitato semplicemente ad apporre del nastro adesivo a copertura della feritoia. Ci sono, inoltre numerose stanze con le finestre rotte e anziché essere riparate sono state bloccate impedendo il necessario ricambio di aria; per non parlare, poi, degli archivi situati in spazi angusti e privi di areazione e, talvolta, anche con la presenza di apparecchiature tecnologiche. Il palazzo non è dotato di una via di fuga alternativa alle due scale principali che portano ai piani, con i conseguenti rischi in caso di evacuazione. Poi ci sono le pioggie. Se vi capita di andare in tribunale nei giorni di pioggia troverete i corridoi invasi da bacinelle e secchi che servono per raccogliere l’acqua che si infiltra dal tetto, mettendo a ulteriore rischio l’incolumità di lavoratori e utenti". Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia