Cigliola presidente degli avvocati ma partono le denunce

Le operazioni di voto per l'Ordine degli avvocati a Taranto
Con dodici presenti e nove assenti, tutti quelli della lista «Le Voci del Foro», il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Taranto ieri si è riunito...

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Con dodici presenti e nove assenti, tutti quelli della lista «Le Voci del Foro», il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Taranto ieri si è riunito eleggendo cariche e assegnando incarichi così come previsto dal regolamento di primo insediamento. 

La nomina

Dopo l’accettazione della carica di consigliere del Coa, l’assemblea ha eletto come presidente l’avvocato Giovanni Cigliola, il suo vicepresidente Francesco D’Errico, il segretario Fabrizio Todaro e come tesoriere Francesca Fischetti, tutti avvocati della lista «Un nuovo impegno forense» del presidente Cigliola. Alla componente minoritaria del parlamentino degli avvocati ionici, è andata la Fondazione della scuola forense. A dirigerla sarà l’avvocatessa Mirella Casiello, capolista di «Il rinnovamento continua» che ha portato due consiglieri eletti. I lavori sono proseguiti con l’individuazione dei componenti del consiglio d’amministrazione della scuola forense individuati nei nomi degli avvocati Carlo Raffo (secondo consigliere della lista Casiello), Giovanna Ursuleo, Giovanni Albano e Vincenzo Monteforte, questi ultimi della lista Cigliola. In chiusura dei lavori, prima del saluto del neo presidente e dei convenevoli benaugurali, i consiglieri hanno fissato la data della prossima assemblea dandosi appuntamento a venerdì prossimo. 
All’ordine del giorno ci sarà la formazione delle dieci commissioni previste: Commissione tenuta, aggiornamento e revisione albo, elenchi, registri e tirocinio professionale; Questioni tariffarie e liquidazione compensi, pareri e conciliazioni; Difensori di ufficio; Rapporti con il personale; Cassa di previdenza ed assistenza e problematiche fiscali; Informatizzazione e pianificazione telematica dei sistemi del Coa, pagina web; Patrocinio a spese dello stato; Referente della volontaria giurisdizione; Commissione per l’accreditamento delle attività formative. 
Rispettando la norma, la ripartizione degli incarichi nelle commissioni dovrebbe essere suddivisa tra tutti i consiglieri eletti. Così dovrebbe essere in un clima sereno che sicuramente non rispecchia la realtà creatasi a Taranto sin dalla vigilia delle elezioni. 
Non è stata certo casuale l’assenza in blocco dei nove consiglieri della lista del presidente designato Vincenzo Di Maggio che volutamente hanno disertato la convocazione giudicandola illegittima e autoritaria. Un’assenza ampiamente annunciata già la sera prima quando sui social erano apparse le prime proteste per come il consigliere eletto più anziano che incidentalmente coincideva con il presidente in pectore, Cigliola, aveva frettolosamente convocato il primo Coa 36 ore dopo la proclamazione e a meno di 20 ore dalla convocazione tramite pec. 


Troppo pochi per avvocati con udienze già fissate non rinviabili né delegabili. Questa almeno la motivazione ufficiale e per molti concreta. C’è poi quella di chi sperava che da Roma arrivasse la risposta del Consiglio nazionale forense sui ricorsi presentati da sette consigliere eletti ed estromessi dal Comitato elettorale per doppia candidatura. Un accoglimento del Cns avrebbe potuto sospendere l’insediamento del Consiglio dell’Ordine e quindi le cariche. Così non è stato ed ora, ad organismo già insediato, per discioglierlo dovrà pensarci un giudizio terzo a cui i nove assenti hanno già annunciato di non voler rinunciare. E la querelle continua. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia