Lavoratori del porto, ora serve la stabilizzazione

Agenzia portuale, ok alla proroga per cinque mesi. Ma non può bastare
Anche il sindacato concorda con l’Autorità portuale del Mar Jonio: la proroga di cinque mesi nel decreto Milleproroghe dell’indennità di mancato...

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Anche il sindacato concorda con l’Autorità portuale del Mar Jonio: la proroga di cinque mesi nel decreto Milleproroghe dell’indennità di mancato avviamento ai 330 lavoratori ex Tct attualmente in carico all’Agenzia del lavoro portuale, allenta l’emergenza, permette di continuare ad erogare il trattamento economico anche dopo fine anno e per la prima parte del 2024 (reperiti da varie fonti 4 milioni), ma non è la soluzione del problema.

Le prospettive

La situazione si risolve solo con nuovi investimenti nell’area del porto che permettano di assorbire la manodopera rimasta disoccupata dopo l’abbandono di Tct.
«Ora - dichiara Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti - si deve passare senza indugi alla fase successiva, che finora non si è potuta sviluppare a causa della mancanza nel porto della materia prima indispensabile: il nuovo lavoro». Non si parte da zero, rileva Sasso, perché c’è «l’opportunità fornita dalle nuove iniziative imprenditoriali che si vanno realizzando nell’area portuale grazie alla Zes, ma bisognerà inevitabilmente compiere un’opera di riqualificazione professionale dei lavoratori per poter incrociare positivamente domanda ed offerta. Su questo tema - annuncia la Uil Trasporti - torneremo subito alla carica con la Regione Puglia e con la task force regionale per l’occupazione». 
Obiettivo, «mettere nell’immediato in campo tutte le azioni necessarie alla riqualificazione mirata di questi lavoratori rispetto ai fabbisogni professionali di questi nuovi investitori sia in termini quantitativi che qualitativi». 
Allo stesso tempo, prosegue il sindacalista, «continueremo il confronto con il terminalista Scct-Yilport che, dopo tre anni, deve finalmente assumersi la responsabilità anche sociale, oltre che d’impresa concessionaria di un bene demaniale di inestimabile valore quale il molo polisettoriale, di fare chiaramente comprendere al territorio quale sono le sue possibilità di sviluppo in termini di traffici e di occupazione».
Inoltre, prosegue il sindacato, «ai parlamentari che ci hanno supportato in questa fase, così come alla politica regionale e locale, chiediamo di continuare a farlo con la stessa incisività e spirito collaborativo che ha portato al risultato della proroga, per mettere a disposizione ed utilizzare tutti gli strumenti regionali legati alla formazione ed al Programma GOL,“Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”, che è un’azione di riforma introdotta dal Pnrr per rilanciare l’occupazione attraverso le politiche attive del lavoro». 
In quanto alla proroga dei cinque mesi, Sasso riconosce che «è soluzione tampone» ma «comunque un grande risultato perché ottenuto in condizioni di disponibilità finanziarie del Governo praticamente pari a zero». E «un segnale importante, inequivocabile - prosegue Sasso -, è rappresentato dall’assunzione di responsabilità sulla vicenda da parte del Mit che, su sollecitazione nostra, oltre che dei parlamentari e dell’Autorità portuale, ha sostanzialmente preso atto, ancora una volta, della bontà del ‘progetto’ legato a questa misura di politica attiva del lavoro e delle sue finalità».


Infatti «apprezzabile» viene definito lo sforzo compiuto dal ministero dei Trasporti per trovare le «risorse indispensabili» alla prosecuzione della cassa integrazione dei portuali. E Dario Iaia, deputato FdI, sottolinea: «Quanto approvato non rappresenta la soluzione al problema ma è un passo avanti che apre la strada ad un percorso condiviso con le sigle sindacali e con l’Autorità portuale. L’obiettivo finale è che questi lavoratori vengano stabilizzati e noi di FdI stiamo lavorando da tempo affinché questo avvenga». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia