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Il tempo compensato ha riscritto la classifica della Brindisi-Corfù: i giudici, infatti, hanno assegnato il primo posto a Verve Camer, imbarcazione del Club Velico Ecoresort Le Sirene, davanti a Buena vista del Cus Bari ed Iron Butterfly di Panos Atanas Vladimirov. Tra le prime dieci del nuovo ordine di arrivo delle “Orc”, in attesa di convalida, seguono Grande Cesare della Lega Navale Brindisi, Idrusa del Circolo della Vela Brindisi, Adrenalina del Circolo nautico Sambenedettese, Shaula nel Circolo nautico l’Approdo, Obelix I del Cus Bari, Soft della Lega Navale Taranto e Flying Dutchman del Circolo Velico Ondabuena.
Con l’applicazione di un “quoziente” ad ogni barca, secondo quelle che sono le potenzialità dello scafo, si delinea perciò la nuova graduatoria che cambia il volto di quella in tempo reale dove al primo posto era arrivata Idrusa, che aveva preceduto nell’ordine proprio Buena Vista e Verve Camer, poi Adrenalina ed ancora Iron Butterfly.
La gara
L’edizione 2022 ha vissuto qualche momento travagliato per il rinvio della partenza, originariamente prevista per il 12 giugno alle 11: la causa, il forte vento di burrasca che avrebbe reso impossibile navigare in sicurezza verso l’isola greca e che ha determinato di posticipare il via per lunedì mattina alle 6. Vento che ha cambiato le carte in tavola anche per il percorso, visto che originariamente l’idea era stata quella di allungare il tragitto puntando verso nord ed una volta arrivati al limite delle acque dell’area marina protetta di Torre Gauceto, invertire la rotta e dirigersi verso la boa posta sull’isola greca all’altezza di Kassiopi, luogo di arrivo tradizionale della regata. Un aspetto che comunque non ha intaccato la soddisfazione degli organizzatori: il presidente del Circolo della Vela Gaetano Caso ha detto che nonostante il rinvio sono molto soddisfatti perché «siamo partiti in sicurezza, senza problemi ed abbiamo consentito a tutti gli equipaggi di partecipare alla regata». Commentando, invece, la competizione sportiva in sé, Caso ha rilevato che «è stata bella, molto veloce ed abbiamo navigato molto velocemente sino ad Erikousa». Lì, nell’isola che è chiamata anche Merlera, «il vento è calato ma a quel punto abbiamo tirato fuori la nostra esperienza e tutti gli equipaggi si sono dati da fare con il cambio vele ed alle 3 di notte sono arrivate tutte le barche».
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