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Il gigante buono del Lecce, Samuel Umtiti, si è confessato a Canal+. In una lunga intervista, il difensore centrale della squadra giallorossa ha raccontato la sua esperienza nel Salento e dei problemi che l'hanno spinto a lasciare il Barcellona nonostante sia ancora legato da contratto ai catalani fino al 2026. Umtiti ha parlato anche del suo futuro e del sogno di tornare a giocare con gli amici di sempre Lacazette e Tolisso.
A Barcellona da separato in casa
"Mi ero chiuso in casa, le persone che mi stavano vicino mi sollecitavano ad uscire, a tornare alla vita di tutti i giorni.
Lecce come ancora di salvataggio
"Venire a Lecce per me è stata una sfida: avevo bisogno di sentirmi apprezzato, rispettato e soprattutto utile. Sono bene che conquistare la salvezza qui è come vincere lo scudetto. Mi trovo benissimo, mi piace tutto di questa terra, il bico, la moda, la gente".
I cori razzisti dei tifosi della Lazio
"Ho chiesto all’arbitro “stai sentendo?”. Lui mi ha fatto cenno con il capo di sì dopodiché mi ha detto “se lo ritieni opportuno sospendo la partita”. Non ci ho pensato due volte e gli ho detto “no, io voglio giocare. Siamo qui per giocare una partita e non voglio fermarmi”. Abbiamo battuto la Lazio 2-1 ed è stata la migliore risposta ai cori razzisti dei tifosi laziali".
Il futuro e la salvezza
"Tempo fa è venuto a trovarmi a Lecce il mio amico Lacazette e abbiamo pensato che sarebbe bello tornare a giocare insieme, anche con Tolisso, prima di finire la carriera. Il prossimo anno? I miei amici possono aspettare, adesso nella mia testa c’è solo il Lecce e sono concentrato sulla salvezza".
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Quotidiano Di Puglia