Sticchi Damiani: "C'è da essere orgogliosi di questo Lecce. Corvino, Trinchera e Baroni artefici di un grande lavoro"

Il presidente del Lecce
Il Lecce-baby che in Coppa Italia approda all’Olimpico contro la Roma di Mourinho non è solo un unguento speciale sulla ferita della sconfitta contro il Pisa,...

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Il Lecce-baby che in Coppa Italia approda all’Olimpico contro la Roma di Mourinho non è solo un unguento speciale sulla ferita della sconfitta contro il Pisa, è molto di più.


Cosa significa, presidente Saverio Sticchi Damiani?
«Significa una grande soddisfazione, significa sicuramente grande orgoglio ricevere a fine partita il messaggio del presidente Balata perché attraverso il Lecce, unica sopravvissuta, la serie B è ancora nella Coppa Italia maggiore».
E per il Lecce di Baroni, qual è il valore che va oltre la stessa qualificazione?
«Quello di averla ottenuta con i ragazzi che hanno meno spazio non per demeriti propri ma perché nei loro ruoli ci sono altri compagni che stanno facendo cose molto importanti. È eccezionale vedere che una squadra così rivoluzionata mantenga le stesse caratteristiche. Vuol dire che i giocatori dell’intera rosa si sentono tutti ugualmente coinvolti nel progetto della società per identità e per la grande capacità di aggredire l’avversario e per l’applicazione dei concetti del tecnico da parte di tutti. Significa che la dichiarata fiducia sui giovani sui quali abbiamo puntato non era uno slogan, ma realtà tangibile, come hanno dimostrato i vari Helgason, Olivieri, Listowski, Rodriguez, gli altri, senza contare l’ingresso nel finale di Burnete, un sedicenne e Felici, tornato dopo il lungo infortunio, significa che lo staff tecnico Corvino-Trinchera-Baroni sta facendo un lavoro importante».
Provi a dare un voto a Corvino, a Trinchera, a Baroni.
«Pantaleo merita un voto altissimo per quello che ha fatto in un anno e mezzo per la prima squadra e per quelle giovanili. Io che lo conosco da sempre, non l’avevo mai visto così carico di energia per il ritorno a casa e con le motivazioni che può avere solo chi lavora per la squadra di cui è tifoso. Trinchera da sei mesi vive con impegno e professionalità questa avventura, l’ho ritrovato molto cresciuto ed accanto a Pantaleo crescerà ancora».
E Baroni?
«Ottima persona che sta lavorando in silenzio, senza proclami, con un grande equilibrio che riesce a far vivere alla squadra».
Tira aria di mercato. Quale la linea della società per eventuali rinforzi alla luce dei problemi emersi per gli infortuni in questa prima parte del torneo?
«Del mercato si parla tanto, forse troppo, magari trascurando le tante risorse che questa rosa già offre. L’area tecnica sa cosa fare, ma questo gruppo va preservato il più possibile. Probabilmente sarà un mercato in cui alcune compagini si sfideranno a colpi sensazionali, noi non snatureremo per questo il nostro credo, continueremo sopratutto a lavorare sui giovani che garantiscono il presente ed il futuro».
Sul piano delle uscite, l’anno scorso qualche mal di pancia lasciò il segno. Quest’anno cambieranno aria quelli che ormai non fanno parte del progetto tecnico, come Vera, Paganini o qualche altro?
«Quelli che hanno giocato meno magari potrebbero cambiare aria. Si tratta solo di pochi elementi».
È una serie B sempre più in mani di stranieri alla guida delle società. Anche lei ha manifestato un certo interesse per eventuali approcci al Lecce. 
«Questa serie B si sta snaturando attraverso l’intervento di società straniere, spese esagerate e pochi giovani in rampa di lancio. La serie B, rispetto alla stagione passata, ha aumentato il monte ingaggi totale in controtendenza rispetto al periodo di crisi. Noi abbiamo ridotto il monte ingaggi dell’anno scorso e intendiamo razionalizzare le risorse senza indebolire la squadra, anche se si tratta di una impresa apparentemente impossibile. Circa la possibilità di ingresso di nuovi soci ribadisco un concetto fondamentale: se qualcuno vuole approcciarsi al Lecce deve avere le stesse caratteristiche nostre. Se arriva con la nostra passione e non per profitto sarà il benvenuto».
Due partite alla fine del girone di andata.

«In realtà fino alla sosta mancano tre partite, compresa la prima di ritorno con la Cremonese. Si giocherà magari con le solite fastidiose voci di mercato, come ogni anno. Col Vicenza, costruito per un campionato ambizioso, sarà una partita difficile. Ha tutti gli elementi per far bene. Sottovalutare questa gara sarebbe un errore madornale, nell’ultima gara contro il Como ho visto il Vicenza tirare in porta oltre 20 volte, con grande sfortuna. Sarà un campionato terribile, con squadre come Monza a Benevento e lo stesso Parma costruite con giocatori straordinari. C’è la bella realtà del Pisa, quella del Brescia. Noi ci stiamo divertendo e stiamo prendendo sempre più gusto e sono felice che la gente apprezzi questo gruppo di ragazzi terribili con tanta voglia di lottare». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia