Lecce, dall'illusione della vittoria alla paura di perdere. A Verona un punto pesante

Roberto Piccoli e Wladimiro Falcone dopo Verona-Lecce
Come sull’altalena. Non è bastato al Lecce andare due volte in vantaggio sul campo del Verona per portare a casa la vittoria, che sarebbe servita come il pane per...

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Come sull’altalena. Non è bastato al Lecce andare due volte in vantaggio sul campo del Verona per portare a casa la vittoria, che sarebbe servita come il pane per guadagnare ulteriore terreno sulla zona rossa della classifica, ora distante cinque lunghezze. E invece no, i giallorossi hanno deciso di scherzare con il fuoco rischiando addirittura di rimanere a mani vuote dopo aver sciupato nel primo tempo l’occasione per mettere in cassaforte i tre punti.

Avanti di un gol grazie alla prodezza del francese Oudin, al secondo centro stagionale, i ragazzi di D’Aversa hanno avuto poco dopo la palla del match point. La chance del possibile 2-0 sprecata da Banda è servita soltanto a far fare un figurone al portiere Montipò, di fatto graziato dall’esterno d’attacco zambiano cui è mancata soprattutto la necessaria freddezza. La partita sarebbe finita lì, con un Verona in evidente crisi d’identità e per giunta sonoramente fischiato dai propri sostenitori. L’errore di Banda paradossalmente ha ridato vita agli scaligeri che nel finale di tempo hanno sfruttato un errore difensivo, prima di Falcone e poi di Dorgu, per agguantare l’insperato pareggio grazie allo scatenato Ngonge, di nuovo lui. Lo scorso anno aveva già regalato la vittoria all’Hellas nella vittoriosa trasferta del Via del Mare e ieri sera si è fatto di nuovo beffa di Falcone facendogli passare il pallone tra le gambe. Inutile dire che Ngonge quando vede il Lecce riesce sempre ad esaltarsi risultando imprendibile per i calciatori salentini.
Ngonge è stato protagonista anche nel secondo tempo in cui la squadra allenata dall’ex Baroni ha portato l’assedio alla porta difesa da Falcone, assoluto protagonista con un serie di parate che hanno dell’incredibile. Proprio nel momento di maggiore difficoltà, sfruttando una ripartenza, il Lecce ha trovato il nuovo vantaggio grazie ad una bella iniziativa personale dello spagnolo Gonzalez, abile a sorprendere Montipò con un destro angolato e per giunta deviato fortuitamente da un difensore veronese. A quel punto, a Blin e compagni è mancata la forza necessaria per respingere il nuovo assalto dei padroni di casa che poco dopo hanno ripreso per la seconda volta il Lecce con una incornata del gigante Djuric, lasciato colpevolmente solo nel cuore dell’area giallorossa. Una rete che oltre a regalare il pareggio al Verona ha contribuito anche a salvare la panchina del tecnico Baroni, già in bilico alla vigilia del match. Nel finale il Verona ha temuto di nuovo il peggio quando Piccoli, altro ex di turno, ha spinto alle spalle di Montipò una palla vacante al limite dell’area di rigore. In soccorso degli scaligeri però è arrivato puntuale il guardalinee Bottegoni che ha segnalato - correttamente - la precedente posizione di fuorigioco di Banda. Decisione successivamente confortata anche dal Var per il disappunto dell’attaccante giallorosso, che si è visto negare due reti nelle ultime due partite.

Come diceva il vecchio saggio Carletto Mazzone “quando non si riesce a vincere una partita allora è meglio non perderla”. Ecco perché il punto conquistato a Verona, contro una rivale nella lotta per la salvezza, è comunque importante. E già da oggi, alla ripresa degli allenamenti nel quartier generale dell’Acaya Golf Resort, i ragazzi di D’Aversa cominceranno a preparare la delicata sfida casalinga di domenica, all’ora di pranzo, contro il Bologna. Nell’occasione oltre a Ramadani tornerà a disposizione anche Almqvist. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia